Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XXV

SAN PAOLO
NOVEMBRE 1950

ROMA - Casa Generalizia

L'APOSTOLATO DELLE EDIZIONI
nella relazione tenuta dal Primo Maestro al congresso dei Religiosi il 6 - XII - 1950

PREMESSA

L'apostolato è il fiore di una vera carità verso Dio e verso le anime; è frutto di vita intensa, interiore. Suppone un cuore acceso, che non può contenere e comprimere l'interno fuoco: perciò si espande ed esplica in tutte le forme che sono conformi alla Chiesa.
Così come Gesù Cristo: «Abbiamo il Pontefice e l'apostolo Cristo Gesù».

L'INSEGNAMENTO DEL PAPA

V'è un apostolato ordinario ed un apostolato straordinario.
Per seguire la via sicura nel trattare l'apostolato straordinario delle edizioni, ricordiamo l'insegnamento del Vicario di Gesù Cristo. Egli nell'«Esortazione» rivolta al Clero su «la santità della vita sacerdotale», da una parte stabilisce le basi dell'apostolato che nel programma del presente congresso è qualificato come straordinario; e dall'altra invita a coraggiosamente entrarvi. Però Egli fissa certe barriere e norme, onde riesca santamente utile a chi lo fa ed a chi è indirizzato.
Dice infatti «il Pastor della Chiesa che vi guida»:
«Nella vita moderna, si verificano alcune situazioni e si presentano in modo nuovo alcune questioni che richiedono più diligente studio e più attente cure... Intendiamo esortare perciò tutti i Sacerdoti... affinché provvedano con ogni sollecitudine a promuovere tutto quanto è necessario ai nostri tempi e correggere quanto si allontani dalla giusta via».
«Si va diffondendo in modo sempre più grave e preoccupante un certo spirito di novità. Questa non è mai in se stessa criterio di verità e può essere lodevole soltanto quando conferma la verità e porta alla rettitudine ed alla virtù. L'epoca in cui viviamo soffre di un grande smarrimento in ogni campo».
Poi il Santo Padre fissa la via giusta e, rivolgendosi ai Vescovi, aggiunge: «Richiamiamo vivamente la vostra vigilanza, sicuri che voi, tra la bramosia del nuovo e l'esagerato attaccamento al passato, userete quella prudenza che è sempre saggia e vigilante, anche quando tenta vie nuove di attività e di lotta per il trionfo della verità. Siamo ben lontani dal ritenere che l'apostolato non debba adeguarsi alla realtà della vita moderna o che non si debbano promuovere iniziative adatte ai bisogni del nostro tempo. Ma, poiché tutto l'apostolato che svolge la Chiesa è essenzialmente gerarchico, non si introducano nuove forme se non con il beneplacito dell'Ordinario. Gli Ordinari di una stessa regione o di una stessa nazione procurino in questa materia di stabilire fra loro un'intesa allo scopo di provvedere alle necessità delle loro località e per studiare i mezzi più idonei all'apostolato religioso».
Ed il Papa, massimo superiore dei religiosi, ha parlato, e chiaramente, anche per noi con atti solenni, con discorsi, con fatti a tutti noti. Se non l'assecondassimo, secondo le possibilità e la natura dei singoli istituti, non saremmo figli docili.
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La Santa Sede per le opere di interesse generale dispone dell'esercito dei religiosi. Qui è il gran pensiero; un esercito sempre più numeroso, sempre più spiritualmente e scientificamente addestrato, sempre più stretto attorno al Vicario di Gesù Cristo, sempre più pronto ad ogni cenno, sempre più tenace nelle opere affidate nei fini particolari di ogni istituto... Si consuma bene la vita quando così si serve la Chiesa, il Papa, Gesù Cristo autore, conforto, modello e premio dei religiosi. Ad affermare tutto il nostro affetto, sottomissione e dedizione al Papa: siamo del Papa per essere di Gesù Cristo, di Dio.
Apostolati ordinari e apostolati straordinari.
«Simili al padre di famiglia che cava fuori dal suo tesoro cose nuove e vecchie» (Matt. XIII, 52).
Utilizzare tutti i mezzi: ed ecco in Vaticano la tipografia, la libreria, la radio, il telefono, il telegrafo, la televisione; ecco istituita la commissione per la cinematografia didattica e religiosa. Seguire la Santa Sede.

PRINCIPII

1) Il progredire dei tempi e degli studi porta nuove scoperte e nuovi mezzi per la elevazione del tenore della vita sia sotto l'aspetto materiale che morale. Questi mezzi ed invenzioni possono servire al bene od al male.
2) È grave compito nel campo delle scienze e della tecnica, tutto utilizzare al servizio di Dio, della Chiesa e delle anime: e in quanto è possibile per un migliorato tenore di vita. Impedire che tutto sia come monopolizzato per la lotta contro la Chiesa, sia pure sotto pretesto di vantaggio materiale.
3) Tra questi mezzi sono la stampa, la cinematografia, la radio, la televisione. Essi devono usarsi come scrisse Leone XIII parlando della stampa «ut ars, quae potest plurimum ad perniciem, eadem ad hominum salutem et beneficium trasferatur; atque inde remedia suppetant unde mala venena quaeruntur».
Stampa, cinema, radio, televisione abbracciano tutta la vita: individuale, familiare, sociale; intellettuale, morale, artistica; economica, politica, internazionale.
Una similitudine appropriata quanto espressiva: Ciascuno di questi quattro grandi mezzi di diffusione del pensiero si può paragonare ad una immensa massa d'acqua ad alto livello la quale se viene contenuta da poderose dighe e distribuita sapientemente, parte nei canali per la irrigazione e parte nelle macchine per la produzione di elettricità, può spandere la prosperità e la ricchezza nelle campagne e nelle città e portare l'abbondanza in una intera regione od anche nazione. Se invece precipita senza ritegno per improvvisa alluvione o rottura delle dighe diventa la rovina delle regioni sottostanti. Così è della stampa, cinema, radio, televisione. Ognuna basta a produrre immensi vantaggi od immensi danni.
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Operano potentemente su masse; possono gravemente scuotere o grandemente rafforzare i quattro cardini della umana convivenza: la famiglia, l'ordine sociale, l'ordine religioso, l'ordine umano-morale.
Basta leggere i documenti pontifici da Pio IX a Pio XII per convincersi.
L'uomo vuol sapere! Desiderio santo in quanto immesso da Dio in noi; e questi mezzi sono oggi i più potenti nel comunicare il pensiero. Ma sempre si può insinuare la suggestione diabolica: «Sarete simili a Dio, conoscitori del bene e del male».

I. - L'Apostolato della stampa

Abbiamo nella Chiesa l'ordinario insegnamento orale e l'insegnamento scritto, nella Bibbia e nella Tradizione. Così abbiamo la predicazione della parola di Dio a voce e la predicazione stampata.
La stampa come apostolato ha per oggetto, la fede, la morale, il culto; pur in una visione molto larga. La sua ispirazione è nella dottrina della Chiesa; le fonti remote sono la Scrittura e la Tradizione. Si dirige ad ogni uomo, fedele ed infedele; agli stessi analfabeti per mezzo delle figure.
Essa ha per ministro ordinario il Sacerdote; e per ministro straordinario ogni cattolico capace di maneggiare bene la penna.
La stampa, in generale, ha un potere immenso. E non sono tanto i grandi eretici e fondatori di falsi sistemi da temersi; quanto piuttosto i divulgatori, che per mezzo di riviste, giornali, opuscoli, romanzi sconvolgono le menti ed i cuori.
Fu scritto: «La stampa buona o cattiva, bugiarda o veridica, corruttrice o virtuosa che sia, in una nazione libera, è onnipotente. Crea l'opinione pubblica, i costumi; se buona fortifica la famiglia e la scuola; se cattiva le distrugge; essa abbatte o edifica i governi, ha il diritto della pace e della guerra».
Pio XI, dopo aver rilevata l'onnipotenza della stampa, diceva: «Questa espressione neanche basta ad esprimere la realtà... Grazie alla organizzazione ed a questo mezzo di diffusione è veramente la onnipotenza che si moltiplica al di fuori di ogni misura».
La sua forza dipende dal parlare a molte persone (a Tokyo un quotidiano ha 5 milioni di copie); e dal fatto che è parola stampata.
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II. - L'Apostotato del cinema

Per il CINEMA è bene rifarsi all'Enciclica «Vigilanti cura» di Pio XI.
«Questi mezzi potentissimi di divulgazione, come il cinematografo, che possono riuscire, se ben governati dai sani principi, di grande utilità all'istruzione ed all'educazione, vengono purtroppo spesso subordinati all'incentivo delle male passioni ed all'avidità del guadagno».
«La potenza del cinematografo sta in questo che esso parla mediante l'immagine», scriveva allora il Papa: ma oggi all'immagine si è associata la parola, la musica, il colore naturale ed anche il rilievo, cose che ne hanno ancora accresciuta l'attrattiva e l'influenza.
Conchiudeva il Papa: «È adunque una delle necessità supreme del nostro tempo vigilare e lavorare...».
Il problema sarebbe risolto alla radice, se si potesse avere una produzione informata pienamente ai principi della morale cristiana. Non sarà mai troppo ampia la nostra lode a tutti quelli che si sono dedicati e si dedicheranno al nobilissimo intento di elevare la cinematografia ai fini dell'educazione ed alle esigenze della coscienza cristiana.
Utile ricordare ancora la parola di Pio XII ai quaresimalisti del 1949: «Quando si pensa da una parte alle nauseanti crudezze ed impudicizie che si mettono in mostra nei giornali, nelle riviste, sullo schermo, sulle scene; e, d'altra parte, alla inconcepibile aberrazione di genitori che vanno coi loro figli a dilettarsi di tali errori, il rossore sale sul volto: rossore di vergogna e di sdegno... Grazie al cielo, in alcune nazioni i cattolici lavorano metodicamente e con felice successo per la moralità dei pubblici spettacoli».
Il Cinema ha maggior effetto della stampa perché sono più numerosi gli spettatori, e perché agisce su un maggior numero delle facoltà umane.

III. - L'Apostolato della radio

La radio aggiunge qualcosa alla stampa, pur senza sostituirla in tutto. Essa fu definita: «una seminatrice di bene e di male che getta i suoi chicchi a germinare nel mondo». Ed i programmi delle varie trasmittenti lo provano. La sua funzione è preziosissima ed oggi indispensabile: ma sempre piena di responsabilità.
Pericoli: la radio viene in casa con la parola. Essa ha preso piede al punto di far come parte della vita familiare. Pochissimi sono i radio-ascoltatori che aprono l'apparecchio ad ore fisse per determinati programmi. Il pubblico dei radio-ascoltatori va dai bambini sino agli uomini più maturi; al popolo, alla famiglia, al ceto colto. Se il programma non è del tutto castigato che succede? Occasione grave per i deboli. Chi sta al microfono non ha neppure il ritegno dell'amor proprio, né può sapere a chi arriva la sua parola.
Apostolato. I più grandi tra i nostri santi si attaccherebbero oggi al microfono per lanciare in fervore di spirito ed esultanza di cuore il loro messaggio di verità, giustizia e pace. Impossibile non pensare al comando di Gesù Cristo: «Predicate il Vangelo ad ogni creatura; ciò che vi dico nell'intimità, annunciatelo sui tetti». Riflettiamo che era riservato ai nostri tempi attuare alla lettera il divino mandato di Gesù Cristo: «La mia parola sarà predicata nell'universo mondo».
Supera stampa e cinema perché sono ancor più numerosi i radio-ascoltatori ed è meno soggetta a controllo.
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IV. - La televisione

La televisione raccoglie in sé abbinati dalla tecnica, i vantaggi ed i pericoli della radio e del cinema; e li supera per molte ragioni di ordine pratico e di attualità. La responsabilità cresce perciò a dismisura. Centinaia di milioni di telespettatori sono in mano di un operatore quasi dittatore. In U.S.A. vi sono 10 milioni di apparecchi telericeventi privati, con 110 milioni di telespettatori che per una, due o più ore al giorno sono come comandati nelle loro facoltà intellettuali e negli individui. Oggi ancora mancano le commissioni, che pure già si hanno per le pellicole, di controllo e di revisione. Eppure già la televisione viene usata nelle scuole, nelle famiglie, negli Istituti di parecchie parti del mondo. In pochi anni si estenderà ovunque. Che dire? È il mondo che fa visita in ogni casa con la parola e con l'immagine. Anche la cinematografia teme la televisione, come mezzo di trasmissione a domicilio dei films. Il giornale ed il libro sono scelti e comprati da chi vuole; ma la televisione può improvvisamente introdurre qualsiasi diversivo di varietà in una teletrasmissione (per es. di sport), se tale fosse il capriccio dell'operatore. Ha maggior responsabilità perché ha l'efficacia della radio e del cinema assieme; e lo spettatore è quasi interamente dominato da l'operatore.

NORME PRATICHE
Avverterza

La parola «aggiornamento» potrebbe destare timore di riforme contrarie allo spirito di un istituto.
L'aggiornamento sta nel far rivivere tutto lo spirito dei fondatori ed i principi e le regole delle Costituzioni: ma nello stesso tempo considerare i bisogni e le circostanze odierne, per le applicazioni e le interpretazioni necessarie.
Vi sono due pericolosi inganni:
a) Solo predicare contro la stampa, la radio, il cinema, la televisione, per i pericoli che spesso contengono. Non possiamo passare per retrogradi o fautori dell'ignoranza; né saremmo ascoltati. La Chiesa teme solo l'ignoranza, la falsa e la mezza scienza.
Sono i mezzi più celeri e fecondi per il male; è vero, ma sono pure i mezzi più celeri e fecondi per il bene.
b) Aspettare ad interessarci di stampa, cinema, radio, televisione quando già sono organizzati dagli avversari. Occorre il metodo preventivo: poiché è meglio non fare il peccato che piangerlo; migliore allontanare le malattie che curarle; migliore seminar il campo di buon grano che permettere lo sviluppo della gramigna per poi estirparla. Precedano il buon giornale, la buona scuola, la buona pellicola, la buona trasmissione, la sana televisione. Prima la verità, che non un tentativo di confutare l'errore. Spesso la medicina arriverebbe tardiva ed inadeguata.
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Per i religiosi

a) I religiosi che sono usciti dal mondo, si guardino di introdurre in convento il mondo con letture, pellicole, trasmissioni radio e televisive indiscriminate. Ciò accadrebbe se mancasse il controllo dei Superiori. Vi sono le leggi della Chiesa e la stessa legge naturale. Occorre limitare e regolare; uso, mai abuso. Utilizzare con riconoscenza amorosa i nuovi mezzi che la Divina Provvidenza ci prepara; temere i nuovi pericoli del tempo presente; così che «sic transeamus inter bona temporalia ut non amittamus aeterna».
b) L'iniziativa degli apostolati straordinari è specialmente adatta ai religiosi. Occorrono per una produzione di stampa, di pellicole, di impianti di radio e di televisione gravissime spese e la continuità. Questo suppone organizzazione, abbondanza di personale preparato, sostituzione opportuna di esso, raccolta di denaro, come, ad esempio, avviene per gli Istituti Missionari. Ciò si può ottenere in associazioni di cattolici, ma ancor più facilmente in Istituti religiosi potenti che vi si dedichino; od almeno sappiano suscitare e coordinare i cattolici laici, come avviene, ad esempio, di iniziative giornalistiche.
c) Trattandosi di impegni delicati moralmente ed economicamente, sempre occorre: da una parte che si applichino religiosi di vera osservanza, e dall'altra si pratichino le norme della Chiesa in fatto di amministrazione; ed ancora una continua vigilanza dei Superiori. La prudenza è l'occhio dello zelo; e negli apostolati straordinari ne eccorrono due o quattro occhi.
d) Vi sia la persuasione che in questi apostolati si richiede maggior spirito di sacrificio e pietà più profonda. Tentativi a vuoto, sacrifici di sonno e di orari, denaro che mai basta, incomprensioni di tanti, pericoli spirituali di ogni genere, perspicacia nella scelta dei mezzi... Salvare, ma prima salvarci! Occorrono dei santi che ci precedano in queste vie non ancora battute ed in parte neppure indicate.
Non è affare da dilettanti, ma di veri apostoli. Cercare perciò i lumi necessari presso il Tabernacolo; e le grazie di perseveranza per la universale mediazione di Maria Assunta in cielo.
e) Formarci una coscienza sensibile e realistica dei tempi e dei nostri doveri verso le anime. Oggi il gran mondo, la gioventù, la classe dirigente, ricevono ogni giorno altre dottrine, ascoltano altre teorie alla radio, assistono ad ogni spettacolo del cinema, si volgono alla televisione... per lo più amorale o immorale.
Il Prete predica ad un piccolo sparuto gregge, con chiese quasi vuote in molte regioni... Ci lasciano i templi, quando ce li lasciano! e si prendono le anime.
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Sarà utile considerare le parole del Card. Elia Dalla Costa: «... o noi guardiamo coraggiosamente la realtà, al di là del piccolo mondo che ci sta attorno, ed allora vediamo urgente la necessità di un rivolgimento radicale di mentalità e di metodo; oppure nello spazio di pochi anni avremo fatto il deserto attorno al Maestro della vita; e la vita giustamente ci eliminerà come tralci morti, inutili, ingombranti».
f) Tutti siano persuasi i religiosi di poter far qualcosa. Per esempio:
1. Riparare i peccati commessi con la stampa, il cinema, la radio, la televisione: essi sono i più numerosi, i più gravi, i più scandalosi. Pregare perché scrittori, tecnici, lettori, spettatori, editori considerino la loro responsabilità ed osservino la legge naturale e la legge positiva divina ed umana, ecclesiastica e civile.
2. Far conoscere dal pulpito, dal confessionale e con ogni mezzo il buon uso ed i pericoli dei tempi attuali.
3. Aiutare con il consiglio e con l'opera gli apostolati della stampa, cinema, radio, televisione formandovi attorno un'atmosfera favorevole.
4. Uscire da un timido ed insufficiente lavoro di difesa, per passare ad un lavoro positivo per la sana lettura, la pellicola onesta ed educativa, ad una radio formativa, ad una televisione cristiana ed anche di carattere pastorale.
g) Stampa, radio, cinema, televisione, in largo senso hanno: redazione, tecnica, diffusione.
Vi sono religiosi che possono in qualche misura attendere alla redazione, altri alla tecnica, altri alla divulgazione.

CONCLUSIONE

Diffondere largamente una protesta ed una promessa. Protesta di condanna di ogni insegnamento contrario a Gesù Cristo; promessa di leggere solo stampa sicura, assistere solo a spettacoli convenienti, aprire la radio solo per motivi di istruzione e sano sollievo.

N.B. È uscita la seconda edizione «L'Apostolato delle edizioni» che raccoglie le lezioni tenute dal Primo Maestro.
Questo libro è da usarsi come testo per le scuole dei nostri, in noviziato specialmente. Alcune lezionji sono da aggiornarsi dall'Insegnante a viva voce.
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