Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno X - n. 10
S. PAOLO
G.D.P.H., Alba, 15 febbraio 1935

[Presentazioni ad alcuni libri]

Carissimi in S. Paolo
È bene conoscere le brevi presentazioni fatte ai seguenti libri, editi nella Pia Società San Paolo:
1° Al libro I Religiosi nella Chiesa. I Novizi della Pia S. San Paolo nel 1933-34 hanno con special cura studiati i Religiosi nella storia della Chiesa. Si comprende quale ammirazione essi hanno concepito per le loro grandi benemerenze; benemerenze nella predicazione e nel campo della scienza; benemerenze per gli esempi di virtù e di santità lasciati; benemerenze per lo spirito liturgico e l'apostolato della preghiera. I religiosi formano nella Chiesa un esercito docente e avanzato nelle prime trincee per le missioni, nelle scuole, sui pulpiti; un esercito di anime che professano la vita perfetta e l'esercizio di tutte le virtù comuni, civili, religiose; un esercito orante che soddisfa e placa la divina giustizia; che dà al Signore un culto pubblico, vitale e perenne; che intercede per tutti: notte e giorno. I religiosi formano per questo la ottima parte. Conoscere, dunque, questo esercito ogni giorno più numeroso, più coraggioso nelle opere e nelle lotte, più elevato nella preghiera è dovere civile e religioso. Favorire questo esercito con tutti i mezzi: vocazioni, aiuti morali, offerte, è ben meritare nella Chiesa e nella società. Ricorrere ai religiosi è assicurarsi potenti preghiere, consigli illuminati, esempi e mezzi di santificazione. Questo libro avrebbe tale scopo; perciò conoscere i religiosi, specialmente come essi sono oggi. Gesù Maestro, istitutore, esempio e santificatore dei religiosi, benedica queste pagine. Non sono complete, certamente, ma sono un primo tentativo. Viva, cresca, fruttifichi questo albero della vita religiosa: esso è infatti piantato presso la sorgente della grazia.
2° Ai libri di Storia Civile. - Descrivere come il Padre abbia adattati i secoli al suo Divin Figlio e come lo Spirito Santo ne compia l'opera nel tempo, è far della vera storia. Per questa linea di guida, lo storico studia ed osserva il succedersi dei secoli, da Adamo ad oggi, con sicurezza. Egli, come illuminato e sicuro visitatore osserva a destra e a sinistra popoli che sono da Dio condotti a compiere un fine particolare, ma armonizzato e coordinato ad un programma provvidenziale ed universale. Lo storico allora, ammaestrato dai fatti e dalla fede, diviene filosofo e teologo della storia, prevede e giudica, insegna ed ammonisce popoli e governanti. Il Divino Verbo incarnato fa brillare, come luce confortevole, un epilogo finale: il giudizio universale che metterà la parola finis alla storia nella rinnovazione di ogni cosa. Nello stesso modo il Verbo Eterno ha aperto il corso della storia nel giorno che trasse il tutto dal nulla: Omnia per ipsum facta sunt. E dal principio al fine: Sapientia attingit a fine usque ad finem fortiter suaviterque omnia disponens. E come il naturale serve al soprannaturale, così la storia delle nazioni serve al più grande fatto storico, l'Incarnazione; per Essa Dio è venuto a prendersi le creature, mettersi loro a capo, ed introdurle nel gran giorno, al suo regno: fedele ed immenso corteo osannante al Re Divino. Giovanetti, nella sintesi generale della storia e per la luce del Vangelo e per lo studio della filosofia, alzate il capo: in quattromila anni si prepara la pienezza dei tempi; Gesù Cristo è passato come il più grande Uomo della storia, anzi come il Dio della storia; Egli compie ora nello Spirito Santo ciò che ha incominciato; la storia, come la vita nostra, sboccherà nell'eternità. Storia orientale e greca, storia romana, medioevale e moderna, storia generale ed universale sono un'immensa opera del Padre che crea e governa, del Figlio che illumina e salva, dello Spirito che vivifica e santifica. Gesù Maestro sia sempre la vostra luce nello studio dei secoli e dei popoli. Studiare la storia e confessare: al Re dei secoli immortale e invisibile onore e gloria; vengano dall'oriente e dall'occidente i popoli a Gesù Cristo; si effonda lo Spirito e si rinnovelli la terra. Studiare la storia ed imparare dalle opere e dagli errori: et nunc reges intelligite, erudimini qui judicatis terram. Beato il popolo che si inchina al suo Dio: una è la civiltà: la cattolica.
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3° Ai libri di Scienze Naturali. - Alcuni Paolini prepararono i seguenti manuali scolastici: Fisica, Chimica, Biologia animale e Biologia vegetale, Geologia. Intento loro si è: dare agli Studenti, in modo chiaro e conciso, le nozioni più importanti, mirando particolarmente alla vita: agricoltura, industria, arti, igiene, economia domestica e sociale. Doveroso, bello, e necessaria cosa si è il conoscere le meravigliose opere della Creazione; imparare l'uso che Dio vuole ne facciamo, nel terrestre pellegrinaggio verso il nostro altissimo destino: il Cielo. Le Creature ci fan conoscere il Creatore; le creature servono ai bisogni dell'Uomo. Le creature attendono una rinnovazione; difatti - dice S. Paolo - la creazione sta ansiosamente aspettando la rivelazione dei Figli di Dio. Poiché la creazione è stata assoggettata alla vanità, non per sua volontà, ma di Colui che l'assoggettò colla speranza che essa pure sia liberata dalla servitù della corruzione, per aver parte alla libertà gloriosa dei Figli di Dio. E noi sappiamo che fino ad ora tutte insieme le creature sospirano e sono nel dolore (Rom. VIII, 19-22). Lo studio è per la vita; la vita è per l'eternità; tutto è per Dio. Considerate, o giovanetti del Ginnasio e del Liceo, la natura; imparate a ragionarvi sopra secondo che insegna la filosofia cristiana; di qui, per la Sacra Teologia, vi innalzerete ad altezze e verità diverse. La Chiesa di Gesù Cristo, maestra della più nobile scienza teologica, è pure altrice di ogni scienza umana; Essa vi benedice; e voi, o Giovani studiosi, siate degni di Madre così sapiente.
4° Ai libri di Grammatica. - Gli studi sono così organizzati negli studentati ecclesiastici e religiosi, che prima s'imparano le lingue (Ginnasio), poi le scienze umane (Liceo), poi le scienze divine (Teologia). Per un aspirante al Sacerdozio ed all'apostolato sono due i fini principalissimi nello studio delle lingue e delle letterature; più sicuramente intendere la dottrina della Chiesa, della Sacra Scrittura e dei Santi Padri e più precisamente e largamente comunicarla agli uomini in iis quae sunt ad Deum (Ebr. V, 1), in tutto ciò che riguarda Dio. E lo Spirito Santo nel giorno di Pentecoste portò agli Apostoli, oltre la scienza divina, anche il dono delle lingue; onde ciascuno degli uditori li udisse parlare nella lingua propria. Quanto, dunque, benediremo la serie di queste grammatiche, i compilatori, i maestri e gli alunni! Facciamo meglio conoscere la dottrina del Maestro Divino; siano il mezzo per predicarla ad un maggior numero di uomini. Sia a noi presente il monito di S. Paolo: Vorrei che tutti parlaste le lingue (1Cor. XIV,5). Studiare le lingue mirando al fine di tale studio. Continua S. Paolo: O fratelli, se io venissi a voi parlando le lingue senza recarvi qualche rivelazione, o qualche conoscenza, o qualche profezia, o qualche insegnamento, in che cosa vi sarei utile? (1Cor. XIV, 6). Lo studio perciò della lingua miri alla vita: la grammatica sia per la vita del filosofo, del teologo, dell'apostolo. Regole brevi, chiare; esempi conformi alla vocazione nostra; metodo scientifico più conforme all'età del discepolo e più efficace nel successo; animo teso verso il giorno in cui si entrerà nel tempio di Dio ad apprendere la scienza soprannaturale. Studiamo, preghiamo, eleviamo il cuore.
Il Divin Maestro illumini noi ed i nostri ad apprendere spiritu Pauli Apostoli la sua eccelsa scienza.
In S. Paolo

aff.mo M. Alberione

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