Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno X - n.11
S. PAOLO
G.D.P.H., Alba, 1 marzo 1935

[Consigli e comunicazioni]

Carissimi in S. Paolo,
Sono tre le cose necessarie per conseguire la salute: la fede, credere oportet accedentem ad Deum; le opere, poiché fides sine operibus mortua est; la preghiera, oportet sempre orare et non deficere.
Generalmente si dicono due le cose necessarie; ma la dottrina cristiana, oltre al dogma ed alla morale mette ancora il culto. Infatti il culto od orazione, da una parte è un dovere fra i fondamentali verso Dio, dall'altra è mezzo indispensabile per ottenere le grazie indispensabili alla salute eterna.
Impregnare tutta la nostra vita, stampa, predicazione, educazione, di questa convinzione sarà un grande merito, una luce vivificante, una virtù indispensabile. Innanzi a questo mondo che apprezza le opere, la forza e la scienza occorre predicare questa verità e più ancora dare l'esempio dell'orazione. Il mondo, la Chiesa, l'anima hanno supremo bisogno di Dio: la preghiera ve lo chiama.
La nostra quaresima sia santificata: a) meditazione viva dei dolori della Passione e da pensieri più esatti sulla necessità della Redenzione e sulla mortificazione religiosa; b) pratica dell'attende tibi et doctrinae in una silenziosità amorosa, operosa, quotidiana; c) affettiva divozione al Crocifisso nostro Maestro ed alla dolentissima nostra Madre Maria: communicantes Christi passionibus.
La geografia, uscita, porta questa prefazione:
Giovanetti studenti, - Dio è il Creatore dei cieli e della terra e di tutte le cose che vi si contengono; Egli, il migliore dei padri, ha preparato ai figli ricchissima abitazione. E Dio vide tutte le cose che aveva fatte; ed esse erano molto buone. Poi, creato l'uomo, gli consegnò la terra a tre scopi. Per studiare le grandi opere delle sue mani e da esse conoscere il loro Autore e Fattore, lodarlo e servirlo; Per lavorare la terra e da essa, utilizzandone le leggi e le energie e lavorando assiduamente, ricavare il necessario alla vita terrena; Per compiere degnamente il suo pellegrinaggio, usando ragionevolmente dei beni presenti, ad arrivare alla sua fede definitiva, il cielo.
Per il Sacerdote e l'Apostolo lo studio della geografia, ha un altissimo scopo ancora: Conoscere gli uomini: costumi, religione, leggi, mezzi di coltura, stato demografico, tendenze, pregiudizi, civiltà ecc. per predicare il Vangelo ad ogni creatura, insegnando ciò che Gesù Cristo ha insegnato, dando loro i Sacramenti e additando le vie del bene. Il Sacerdote deve conoscere la geografia come tutti gli studiosi, ma fra tutti i beni cercare specialmente questo: da mihi animas, coetera tolle, e tutte le invenzioni e mezzi e beni li cercherà in quanto servono a questa altissima sua vocazione. Vi guidi il Maestro Gesù.
Nella Pia Società S. Paolo ognuno cercherà di curare la parte della povertà negativa, abstine; e la parte della povertà positiva, substine.
Il risultato dipende non da pochi, ma da tutti; ciascuno ha la sua parte di responsabilità innanzi a Dio ed agli uomini.
Dio è carità; e chi promuove lo spirito di carità e di unione è da Dio e compie le opere di Dio. Lo spirito di divisione non è da Dio. Edifichiamo sempre più nel Signore, sapendo che ognuno riceverà in morte la sua giusta mercede da Dio, che tutto vede, tutto sente e tutto il bene premierà.
In S. Paolo

aff.mo M. Alberione

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