Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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1969
39. LA SUORA PASTORELLA39
1. Gesù Cristo unito a Maria sulla terra, quando fu asceso al cielo chiamò a sé Maria nella gloria in anima e corpo.
Anche voi nel vostro apostolato siete sempre unite a Gesù e a Maria.
E' importante che sentiate anche di essere unite meglio fra di voi. Voi nella parrocchia compite l'ufficio di Maria verso il pastore, il parroco; camminare insieme, pregare insieme e poi ci sarà il premio.
Pensate e vivete secondo questa unione che il vostro ufficio pastorale richiede.
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2. Il Pastore con la pastorella: è unione particolare e tuttavia, nel giusto modo, riservata, con i parroci e i sacerdoti con cui lavorate in altri luoghi.
L'apostolato pastorale è grandemente meritorio: si lavora assieme per poi unirsi assieme in cielo.
I meriti del parroco e i meriti della suora pastorella sono uniti, secondo la vostra professione.
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3. Nelle buone suore pastorelle vive la fede, la speranza, la carità: la fede, chiara e profonda, nelle grandi verità; la speranza della salvezza e della santificazione; la carità, amore a Dio e amore alle anime. Nutritevi di Gesù Ostia! Se seguite il buon Pastore Gesù, secondo il Vangelo, crescerà in voi la santità, ma se siete disposte a seguire il Vangelo solo finché non ci sono difficoltà, allora essa non crescerà in voi.
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4. Questa santità deve essere progressiva. Forse si arriva a 30-35 anni e poi ci si lascia prendere dalla tiepidezza e non si cammina nella virtù; no, bisogna farla crescere ogni giorno, ogni anno.
Ogni vita terrena, da piccolo seme, si sviluppa in grande pianta, che può crescere in continuità nell'umiltà. Così vivono le suore pastorelle: siete nate piccole, avete camminato avanti fino alla vocazione ed alla professione. Questa professione è rinnovata ogni giorno.
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5. Una piccola e breve parola: meditare veramente quando si fa meditazione, e sempre la preghiera. Sì, che abbiate tutto il tempo per attendere alla parte spirituale; bisogna che non si esageri nel lavoro, neanche nel lavoro spirituale, ma in primo luogo per ciascuna ci sia la santità, poi si aiuterà il parroco e il popolo; e camminare così, mai fermarsi. fino alla morte.
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6. Vi sono suore nella tiepidezza? E allora i meriti dove sono?
Ogni anima sale in proporzione della virtù, pensando a quel giorno in cui si passerà dalla vita presente alla vita eterna.
Le suore pastorelle nelle parrocchie e nelle diocesi vivono secondo la parola «Io sono il buon Pastore»; il buon Pastore e le buone pastorelle unite a Maria.
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7. Vivere di fede! Non tante parole, ma sentire profondamente nell'intimo e riempire il cuore di carità.
Voi portate il crocifisso che è ancora unito a Maria; riproducete nel cuore e nella vita quest'unione. Che nella congregazione ci sia unità di pensiero, di opere, di sentimenti e di preghiera; sentitevi bene unite nella vostra congregazione! Su questo punto ci vuole sempre un esame.
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8. Esaminiamoci se progrediamo, oppure se stiamo fermi o se, alle volte, retrocediamo.
Se sono passati 30, 40, 50 anni e siamo sempre gli stessi, nel giorno della morte come ci si troverà? Bisogna che ci sia sempre l'aumento di santità, sempre in cammino! Finora avete camminato bene, camminate sempre meglio!
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9. Ancora un desiderio: lavorare bene per le vocazioni che un po' scarseggiano. Lavorare tutte, in ogni parrocchia; adesso il tempo è un po' difficile, ma si cerchino e si guardino quelle piccole, quelle giovanette delle vostre parrocchie che dimostrano buone attitudini e si seguano in modo che crescano bene, altrimenti a 16-17 anni prendono altre strade. Anche in Italia per i religiosi e i sacerdoti c'è la lotta del diavolo. Bisogna che ci sia più preghiera; in fedeltà e fede andare avanti!

Albano Laziale (Roma)
gennaio 1969

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39 Albano Laziale (Roma), gennaio 1969