Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Terzo giorno - La speranza di San Paolo.

1. La speranza è la seconda virtù teologale. Per essa noi speriamo dal Signore non solo il paradiso, ma anche le grazie per arrivarvi. Bella e amabile virtù che ci fa dimenticare qualche volta la terra per pensare al cielo. Là vi è un posto per noi; Gesù col suo sangue ce lo ha meritato: possiamo e dobbiamo arrivarvi. Dio ce lo ha promesso: Egli è fedele alla sua parola: così parla San Paolo (Hebr. X-)14. E' questa la più grande gioia di coloro che vivono bene e soffrono: è stato questo il gran pensiero dei Santi. Ella richiede una dolce confidenza nella misericordia di Dio; perché solo per questa misericordia possiamo ottenere il perdono dei peccati e le grazie.
Richiede inoltre che non pensiamo ai nostri meriti chè, da noi, secondo l'Apostolo15, non sapremmo dire neppure il nome di Gesù, con merito. Due difetti dunque da evitarsi: la presunzione e la disperazione.

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Che sia - i fondamenti - i frutti16.
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2. San Paolo possedeva questa virtù. Ella nasce dalla fede ed ha tanto di forza in un cuore quanto in essa vi è di fede.
Ora in San Paolo la fede era eroica. E San Paolo lo confessava quando scriveva: siamo stati fatti salvi dall'errore per la speranza. Anzi, diceva, non perdiamo la speranza perché ella ha dei grandi meriti. E pieno di gioia al pensiero del cielo diceva: siamo lieti per la nostra speranza; e altrove: abbiamo un grande sollievo nel pensare alla speranza nostra che è nel nostro cuore come un'ancora17 ferma e quasi riesce a squarciare il velo che ci nasconde il cielo. Siamo figli di Dio: se figli anche eredi, eredi di Dio, coeredi del cielo18. - Allorchè alcuno si affannava troppo per la perdita dei cari suoi gli diceva: non facciamo come quelli che non avendo la speranza19 di riabbracciarli si affannano inconsolabilmente. E nelle stesse angustie si confortava dicendo: Mi sta preparata la corona di giustizia che mi darà il giusto Giudice20: ma non a me solo, sibbene a quanti amano Gesù Cristo. Egli si confessava grande peccatore ma tutto sperava nel sangue prezioso di Gesù: e fra i pericoli e le tentazioni fidava di vincere per la parola di Dio: la mia grazia basta21.
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14 Cf Eb 10,23. Come si può notare, Don Alberione si è dimenticato di pecisare il versetto: probabilmente si riprometteva di annotarlo in un secondo momento.

15 1Cor 12,3: “Ebbene, io vi dichiaro: come nessuno che parli sotto l'azione dello Spirito di Dio può dire «Gesù è anàtema», così nessuno può dire «Gesù è Signore» se non sotto l'azione dello Spirito Santo”.

16 E' un'aggiunta in fondo pagina. Con ogni probabilità si trattava degli aspetti del titolo-tema del giorno (la speranza in San Paolo) che l'Autore intendeva sviluppare...

17 Don Alberione richiama qui diversi passi biblici sul tema della speranza, a dimostrazione di una grande familiarità con la Sacra Scrittura. Per questo preciso contesto, cf Eb 6,19.

18 Cf Rm 8,17, dove Paolo scrive precisa: “coeredi di Cristo”.

19 Vedere 1Ts 4,13.

20 2Tm 4,8.

21 2Cor 12,9.