Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Roma, 27 luglio 1966 - Meditazione del Rev.mo Primo Maestro
COSTITUZIONI3
Le Novizie ringrazino il Signore, per essere qui a Roma, accanto alla Prima Maestra. Qui potrete ricevere lo spirito paolino sempre più profondo, sempre più largo e, d'altra parte, potrete sempre meglio penetrare le Costituzioni. Le Costituzioni regolano tutta la vita religiosa paolina.
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Però le Costituzioni non si devono soltanto seguire in noviziato, ma tutte e per tutta la vita. Il Vangelo guida tutta la vita cristiana; le Costituzioni guidano la vita religiosa. Le Costituzioni dipendono dal Vangelo; quindi se nella pratica si vuole vivere il Vangelo, occorre vivere le Costituzioni.
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Non si pensi che le Costituzioni servano soltanto per il noviziato o per il tempo della professione temporanea. Almeno una volta all'anno si devono leggere. E fino a quando? Fino all'ultimo giorno della vita. Dopo la morte accanto alla nostra salma sarà messo il Vangelo a destra e le Costituzioni alla sinistra.
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Le Costituzioni sono l'applicazione del Vangelo in questa Congregazione. Le Costituzioni devono essere sempre lette e meditate. Leggerle una volta all'anno e se non si è fatto durante il corso dell'anno, farlo durante gli Esercizi. Leggerle, considerarle in tutte le parti. Qualche volta si dice: questi articoli non fanno per me. No. Fanno per tutte, sempre. Ad esempio: quando si parla delle vocazioni, delle accettazioni, si può pensare: ma questo non fa per me. No. Fa per tutte. Occorre sempre riconoscere le grazie che si sono avute nel ricevere la vocazione; poi occorre la preghiera per le nuove vocazioni e per formarle bene. Qualcuna può essere che ragioni così: A me non interessano gli articoli che riguardano le superiore. No. Bisogna leggerli, e pregare perché le Superiore possano fare bene il proprio ufficio. Ma, adesso non abbiamo ancora il cinema e la radio!... Bisogna pregare perché ci siano e portino frutti. Nelle Costituzioni non vi è una parola in più o che sia inutile. Nessuna parola inutile. Bisogna avere lo spirito paolino e tale amore all'Istituto da viverlo e viverlo sempre più perfettamente, così che la vita religiosa porti tutte le ricchezze dei doni, delle grazie e dei meriti.
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E' necessario che le Costituzioni siano ben meditate, oltre che ben spiegate, e ad esse siano informati i pensieri, i sentimenti, i desideri.
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Quando si cerca l'uno o l'altro libro di spiritualità, o libri che vanno pubblicandosi, dei quali solo alcuni sono buoni, bisogna essere convinte che il libro migliore per la vita pratica sono le Costituzioni. Si sbaglia quando si cammina in una spiritualità diversa, o perché c'è una tendenza, o perché si sono interpretati diversamente i voti: questo vuol dire sviare la vita; e dove si arriva dopo? Si arriva al punto di conchiudere bene la vita in punto di morte? E come si arriva al giudizio di Dio quando verrà esaminata la nostra vita passata?
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Non vi siano traviamenti, o deviazioni. Bisogna che si segua il libro delle Costituzioni e le Costituzioni vengano spiegate col "Perfectae caritatis", cioè col decreto che riguarda la vita religiosa, la quale ora verrà determinata anche nei punti particolari. Ma non ci sia disorientamento.
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La povertà sia considerata come povertà e come deve essere; la castità, come deve essere la castità; l'obbedienza, come deve essere l'obbedienza.
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La povertà, la verginità e l'obbedienza di Gesù e di Maria. Gesù obbediva a Giuseppe: Gesù che aveva infinita sapienza, mentre Giuseppe era ben limitato nell'intelligenza. Tuttavia Gesù obbediva e obbediva a Giuseppe e a Maria. Non considerare se la maestra di una casa è sapiente o no, se può essere di modello, ecc. Dobbiamo guardare gli articoli delle Costituzioni.
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Perciò tutte e sempre ogni anno leggere le Costituzioni, meditarle e poi sempre più seguirle e praticarle.
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Venendo a voi, novizie: pregate per la Casa Generalizia. Tuttavia il maggior vantaggio è vostro. Prendete le grazie per la vita religiosa alla sorgente che è nella Casa Generalizia.
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Attingete alla fonte e nello stesso tempo contribuite al progresso di questa casa per mezzo della preghiera e dell'esempio.
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Venendo alla conclusione: in questo periodo, dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II vi sono varie deviazioni. Questo avviene sempre dopo un Concilio; così anche nei secoli passati, compreso quello del Concilio Vaticano I, del quale ci sono ancora i residui; perciò non c'è da stupirsi se ci sono anche adesso. Tenersi bene unite alla Congregazione, attenersi bene a quello che il Concilio Ecumenico Vaticano II ha stabilito, leggere i Decreti e penetrarli sempre meglio. Alcune possono capire un po' di più, altre di meno, ma ci sono sempre anche le spiegazioni. Nella pratica si segua veramente tutto.
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Ora perché sia capito bene, almeno in una certa misura, il Concilio Ecumenico Vaticano II, si è preparato il Catechismo del Concilio che è stato pubblicato pochi giorni fa. E' utilissimo ed è spiegato bene, anche nelle applicazioni. Quello che riguarda la vita religiosa uscirà, come ho detto, fra poco.
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Ringraziare il Signore che ha voluto la vostra Congregazione. Ringraziare il Signore della propria vocazione, poi ringraziare se si emettono i voti, la professione, e se poi si vive la vita religiosa. La vita religiosa è il perfezionamento, il progresso. Non basta che si sia fatto quello che era necessario, cioè la vita religiosa nel noviziato, nel tempo della professione temporanea. Facendo la Professione perpetua si crede di essere arrivati. Ma si è arrivati per camminare. Come se uno partisse da Alba e venisse qui, a Roma. Per fare che cosa? Non viene per stare ferma, ma viene per lavorare, viene per operare, viene per santificarsi. Quando si arriva alla professione e specialmente alla professione definitiva, comincia il lavoro della santificazione e dei meriti. Il camminare verso la perfezione che dà gioia alla vita, specialmente quando si sta per passare all'eternità.
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Ecco quello che soddisfa di più; e la consolazione e il conforto è l'avere cominciato bene la vita religiosa e l'averla vissuta bene. Occorre esaminarsi se si è stati fermi, o se si è camminato solamente come nel noviziato. Quello è solo il punto di partenza.
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Quanti errori succedono nella vita religiosa a questo riguardo!
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E qualche volta anziché camminare sulla strada, si fanno passi indietro; era più obbediente, era più delicata, era più amante della povertà. E adesso?
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Nella vita religiosa il dovere principale è proprio quello contenuto nel primo articolo delle Costituzioni. Quindi dobbiamo sentire il bisogno di domandare perdono al Signore se ci sono state delle fermate e degli indietreggiamenti.
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Ora, concludendo, ringraziamo il Signore della sua grazia e della sua misericordia. Pregare per la Casa Generalizia in particolare e, nello stesso tempo, essere di esempio per tutte coloro che vengono. Fare in modo che abbiano buona impressione, buon esempio. Quindi: santificare sempre di più questa casa. Qui poi avete tante comodità per progredire, tanti mezzi. Avanti, con la grazia del Signore. Preghiamo tutti assieme perché non entri mai il peccato, e perché quotidianamente facciamo qualche passo, se non quotidianamente, almeno settimanalmente, mensilmente; almeno ogni anno un progresso, che si possa constatare quando si ritorna a fare gli esercizi spirituali.
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La benedizione sopra tutte voi, e nello stesso tempo alle persone che sono sparse nel mondo paolino e a quelle che, secondo la vocazione di Dio, entreranno a far parte della vita religiosa paolina.
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Non sappiamo chi è chiamato, ma il Signore lo sa; quando preghiamo per le vocazioni il Signore comunica le grazie per coloro che sono veramente chiamate alla perfezione.
Ad uso manoscritto - Tip.: Figlie di S. Paolo - Roma, agosto 1966
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3 Ottavo. In ultima pagina il tipo e data di pubblicazione: "Tip. Figlie di S. Paolo - Roma, agosto 1966". C'è la registrazione.