Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Meditazione del Primo Maestro, Ariccia, 18-4-1966
LO JUNIORATO COME PREPARAZIONE ALL'APOSTOLATO2
Vi è la vita religiosa contemplativa, cioè quella delle suore di clausura; ed è cosa ottima. E vi è la vita religiosa prevalentemente attiva. E' più perfetto unire la parte contemplativa alla parte apostolica. L'unione della contemplazione e dell'apostolato costituisce la forma di vita religiosa più perfetta.
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Bisogna perfezionare l'osservanza del primo articolo delle Costituzioni osservando bene il secondo che riguarda le anime, l'apostolato.
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L'apostolato è la vostra grande missione. E' l'ideale della Congregazione delle Figlie di San Paolo, al quale si pensava prima che nascessero, e che è stato espresso nel libro " La donna associata allo zelo sacerdotale ".
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E' una missione che richiama quella di Maria accanto a Gesù. Maria, madre di Gesù, gli è accanto, non soltanto nella vita privata, ma nella vita dolorosa e poi nella vita gloriosa. Quando discese lo Spirito Santo sopra gli Apostoli, Maria era in mezzo a loro ed ha ricevuto con loro il fuoco dello Spirito Santo.
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La vostra missione deve essere considerata così, nel suo altissimo grado. E, in un certo modo, c'è una maternità per le anime che voi aiutate e salvate, specialmente quelle che sono disorientate nella vita, specialmente se non credessero in Dio.
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Tutto quello che alimenta la vita cristiana è una infusione di grazia e di merito. Nell'esercizio dell'apostolato voi esercitate una maternità spirituale, partecipate, in un certo modo, al ministero del sacerdote, siete "associate allo zelo sacerdotale". Benedire tanto il Signore della grazia che vi ha dato con questa vocazione.
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Bisogna considerare che la parte principale del vostro apostolato, non è la redazione e neppure la tecnica; no, la parte principale vostra è quella che riguarda la diffusione, la propaganda.
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E' utile che ci siano alcune suore che attendono alla redazione, e altre che curano la parte tecnica: la imparano quando entrano, quindi a poco a poco si applicano e si perfezionano sempre meglio in essa. Ma la parte principale, assolutamente necessaria per voi, è la diffusione. (Potremmo anche non avere la redazione e allora noi diffonderemmo sempre il Vangelo e la Bibbia intera, che hanno per autore lo Spirito Santo).
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Ora, quale preparazione richiede il vostro apostolato?
Quella teorica e quella pratica. Teorica, mediante istruzione, e pratica mediante l'esercizio. Quando gli studenti finiscono le scuole medie, come è d'obbligo in Italia (e press'a poco nelle altre nazioni), si orientano per il ramo di studi che servirà alla carriera che dovranno raggiungere supponiamo: la parte artistica, la ragioneria, la medicina, le Magistrali per chi dovrà insegnare nelle scuole elementari, ecc. Per voi, per le figliole che sono in formazione e che si devono preparare alla vita paolina, ci saranno quattro anni di studi sull'apostolato, lasciando da parte altre materie che non interessano direttamente. Ci possono anche essere delle cognizioni complementari, ma ci dev'essere, in pratica soprattutto, quello che riguarda l'apostolato.
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Allora saranno quattro anni come indirizzo: quattro anni di preparazione all'apostolato, specialmente alla propaganda: teoria e pratica.
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Il primo anno dovrebbe essere ordinato a studiare la diffusione del catechismo.
Portare il catechismo a tutti, anche se i lettori sono poco istruiti, anche se non sanno nulla di catechismo. La prima diffusione è quella che riguarda il catechismo; dare il catechismo. Si può dare dalla libreria, ma anche portarlo alle famiglie, siano cristiane e siano non cristiane.
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Il catechismo, quindi, preparato per le prime classi e per le classi superiori; quello della Media e quello per gli operai, le operaie; darlo a quelli che sono studenti, poi alle madri, agli adulti, ai genitori e a tutti gli uomini.
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C'è bisogno del catechismo. Ora il catechismo viene presentato per lo più solo ai ragazzi. Ma è bene preparare il catechismo per gli adulti. Questi forse si umilierebbero nell'acquistare il catechismo dei bambini e allora si cambia il titolo e la forma di presentarlo, ma che sia sempre un catechismo. Che tutti sappiano i fondamenti della religione, le verità dogmatiche, morali e poi la liturgia. Il catechismo dev'essere il primo libro che entra nelle singole famiglie.
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Ora per questo è necessario che nel primo anno di studi, dopo il Noviziato, ci sia una profonda istruzione catechistica. Si osservino un po' quindi tutti i catechismi e il modo con cui sono presentati nelle diverse nazioni. Poi si passi al catechismo completo che contenga tutta la dottrina, quindi ad un libro che riguarda la teologia dogmatica. Poi ad un altro volume che riguarda la morale, che spiega praticamente i comandamenti, poi ad un altro che spiega la Liturgia.
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In questo primo anno, dopo il semplice catechismo, che si è già studiato, bisogna passare ai tre volumi di dogmatica, morale e liturgia. Questo per tutto l'anno. Ma se ci sono due ore di scuola, una deve essere sempre in ordine all'apostolato. E' la vostra professione, la vostra specializzazione.
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In Italia si può fare bene; in altre nazioni si prepara a poco a poco, secondo le condizioni in cui si possono trovare come il Brasile, Stati Uniti, Argentina, ecc. secondo lo sviluppo del cristianesimo nelle varie nazioni.
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Arrivare fino al punto di presentare tutto ciò che è la parte teologica, in maniera che possa saziare, soddisfare coloro che hanno desiderio di conoscere la vita cristiana, la dottrina cristiana, la dottrina della Chiesa. Poi, di conseguenza, l'applicazione, che può essere anche la sociologia o l'arte o altre cose accessorie.
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Occorre proprio organizzare una scuola vera. Se nella settimana vi sono sei giorni e in alcuni di essi si fa la parte di studio, assieme ci sia altrettanto di pratica, di diffusione. Come quando si dà un problema, dopo deve essere risolto; e così un tema, un componimento: ci sono delle idee che poi si devono studiare e scrivere in maniera degna.
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Il secondo anno sarà di studio sulla Sacra Scrittura e Tradizione.
Occorre conoscere prima il Vangelo: quindi leggerlo e che sia ben commentato e applicato. Ogni giorno se ne studi e mediti un tratto. Può essere il Vangelo concordato, il Vangelo diviso per noi in 365 giorni, ma possono anche essere associati due giorni.
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Conoscere bene il Vangelo che ci ha lasciato il Maestro divino. Come Egli si è comportato nella sua vita, la sua santità e poi il sacrificio per la nostra salvezza.
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Dopo il Vangelo estendere lo studio a tutto il Nuovo Testamento: quindi le Lettere degli Apostoli e più ampiamente le Lettere di san Paolo; poi le Lettere di san Pietro, san Giacomo ecc.; e l'Apocalisse.
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Formarsi un concetto chiaro e saper cosa dire per presentare bene il libro. Per questo bisogna che si conosca chi è colui che deve riceverlo: può essere una persona semplice, poco istruita e allora basterà il Vangelo. Se invece è più avanti nella cultura, offrirgli tutto il Nuovo Testamento o anche tutta la Bibbia.
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Nella scuola di questo secondo anno, si presentino in generale tutti i libri dell'Antico Testamento, cominciando dal Genesi fino all'ultimo dei Profeti, in maniera che la suora-propagandista conosca ciò che contiene il libro che presenta per adattarlo ai lettori. Altro è dare la Bibbia a chiunque e altro è darla a chi ha già un po' di preparazione al riguardo.
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Anzitutto ho detto il Vangelo: se poi vi e un po' più di istruzione, tutto il Nuovo Testamento, la Bibbia intera. E spiegare i libri come sono: storici, profetici, morali, ecc. e confrontare l'Antico Testamento con il Nuovo Testamento. Questo che ora dico, in parte è proprio tratto dagli insegnamenti del Concilio Ecumenico Vaticano II.
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Quindi che ci sia un anno di studio, per conoscere la Bibbia, e principalmente il Vangelo; poi il resto del Nuovo Testamento e tutto l'Antico Testamento.
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Ma assieme studiare anche la Tradizione; questa sotto un certo aspetto ha maggior valore che la Bibbia, come si è fatto nel Concilio di Trento, quattro secoli fa.
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I libri della Tradizione ci danno quello che è stato l'insegnamento della Chiesa nel tempo fin dai primi secoli e pur con diversi titoli sono sempre l'insegnamento della Chiesa, che non può essere racchiuso unicamente nella Bibbia. Nella Bibbia, per esempio, non si parla del dogma dell'Immacolata Concezione, dell'Assunzione di Maria in cielo, ecc. La Tradizione sviluppa a poco a poco e applica secondo i tempi ciò che la Chiesa insegna.
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Nel terzo anno si dovrebbero studiare i mezzi di diffusione.
Diffusione a domicilio, nelle scuole, collegi, ospedali, uffici, associazioni, caserme, ecc.: ogni qualità e ogni categoria di persone, dal singolo fino ai più alti gradi di società che si incontrano.
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Allora c'è da fare un esame preventivo e c'è da imparare a presentarsi alle varie classi sociali. Spiegare le Giornate e le Settimane bibliche o catechistiche. Può essere non una giornata soltanto, ma un triduo, una settimana, anche un mese secondo i bisogni: istruire come organizzarle, come presentarle.
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Altro mezzo di diffusione: illuminare bene circa le biblioteche, per quali ambienti sono adatte; come istituire la biblioteca, come scegliere i libri, come farla funzionare, ecc.
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Poi vi sono le librerie: indicare le pratiche necessarie per aprire una libreria; come deve essere organizzata; che cosa si deve tenere in essa; come presentare e come dare i libri; come trattare i fedeli che vi accedono, ecc.
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In questo terzo anno bisogna far passare tutti i cataloghi di ogni nazione, incominciando da quelli italiani. Bisogna allora che nell'anno si studino tutte le collane che ci sono. Mi pare che noi abbiamo più di settanta collane, e di queste bisogna darne il concetto, ossia: qual è la loro indole, il loro scopo, a chi sono dirette: se alla gioventù, alle mamme, agli studiosi, ecc. Scorrere i titoli dei libri: spiegare un po' che cosa contengono, in modo che le propagandiste non si presentino senza conoscere il libro che offrono, altrimenti il frutto della diffusione resta scarso. Bisogna invece che la diffusione renda al massimo. Man mano che la Congregazione si allarga, occorre che si progredisca sempre più in questa parte dell'apostolato, che è la più importante.
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Insegnare a fare la pubblicità sul giornali, i depositi diocesani, parrocchiali, la diffusione per mezzo dei giornali, riviste, l'opera dei Cooperatori e tutto quello che si può usare come mezzo di diffusione.
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Tutte queste cose sono da insegnarsi, nel corso del terzo anno. La preparazione poi, non deve essere soltanto teorica, deve essere anche sempre pratica. Fare gli esempi, poi domandare nella scuola: quale difficoltà avete trovato? che mezzi avete usato? Così si fa una conversazione, si suscita l'interesse di tutte. Allora si risponde all'obbligo di coscienza che ci fa domandare a noi stessi come abbiamo fatto l'apostolato.
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Si dirà che certune hanno lavorato tanto e hanno tanto merito, ma che ora sono anziane, sono stanche. Ma anche per loro è possibile studiare la propaganda da casa. Chi è andata a fare la propaganda a domicilio ed è stata ammirabile per i molti sacrifici che questa richiedeva, ora può insegnare alle altre a fare la propaganda da casa.
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E quando si fosse malate a letto, c'è ancora un modo per contribuire alla diffusione: aiutare la propaganda con la preghiera e la sofferenza. Non bisogna fermarsi mai fino all'ultimo momento della vita. Anzi, alla fine di essa, offrirla per la diffusione, perché il Vangelo sia conosciuto.
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Assistere anche quelle che sono vicine alla morte con questi pensieri e con queste preghiere e suggerire queste intenzioni nell'offrire le sofferenze, che sono tanto preziose ed efficaci. Non cessa l'apostolato, se non quando l'anima si separa dal corpo, perché in qualche modo si può sempre contribuire al suo progresso. Come Gesù ci ha salvati e ha sofferto per i nostri peccati fino all'ultimo momento, quando ha offerto la sua vita per noi, così noi moriremo con questi pensieri. Oltre al primo articolo delle Costituzioni tenere sempre presente anche il secondo,, cioè, l'apostolato.
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Quarto anno. Occorre studiare in quale maniera e in quale luogo si può esercitare qualche attività:
prima il cinema, poi la radio, la televisione e il disco. In seguito si potrà prendere anche la pittura, perché se si va ad insegnare ai selvaggi che sono nelle missioni ci si servirà del quadro: si prende la figura e si spiega; in questo modo si istruisce intorno alla vita cristiana, sul Credo, sul Battesimo, su tutti i sacramenti, sulla Chiesa.
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Il cinematografo è da estendersi largamente in tutte le nazioni, ma ora principalmente in Italia dove è abbastanza sviluppato.
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Però siamo ancora indietro, non soltanto in quello che è la pellicola che riguarda la parte minore, ma occorrerebbe passare al cinema più formativo, più sviluppato, più ampio.
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Ci vuole non una lezione soltanto, ma tante lezioni per conoscere se c'è il senso della moralità che attira le varie categorie di persone, se queste sanno vedere un film. Poi dare esempi a fare dare il giudizio per conoscere a chi proiettare quel film, ecc. Vi è ancora tanto da dire e da insegnare, anche se attualmente fate già molto. Ma prima bisogna che ci sia la conoscenza e la parte teorica e poi che ci sia la parte pratica, in parecchie; e tutte pregare perché si sviluppi la produzione del cinematografo buono.
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E' difficile questo apostolato. E' difficile l'apostolato del libro e del giornale che è iniziato da secoli, ma è più difficile ed è tanto più meritorio il lavoro cinematografico che è cominciato nel 1914.
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Riguardo alla radio, in alcune nazioni fate già qualche cosa: si va a parlare e si prepara quello che si deve dire e si esamina quello che può essere utile e quello che può essere meno utile, quello che attira e quello che invece non è gradito.
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Adesso nelle missioni, almeno in un certo numero di missioni, esiste un Centro come in Svizzera, e in altre Nazioni specie nell'America Latina: sono piccole stazioni radio che servono per una diocesi e che sono permesse e con queste si fa la predicazione, altre volte invece si fa dal campanile della parrocchia.
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E' chiaro che questo apostolato oggi sarebbe di grande vantaggio, poiché vi è molta gente che non va in chiesa, che non vuole sentire la predica e va a Messa solo quando è finita la predica.
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Poi ci sono i dischi. Ora vi è una iniziativa che è in corso di preparazione: sono undici ritiri per le religiose; ciascun ritiro mensile è di tre meditazioni. Sono undici tra Cardinali e Vescovi che fanno queste istruzioni. I primi tre sono Cardinali, poi ci sono otto Vescovi; sono undici ritiri, tralasciando quello delle vacanze che si fanno d'ordinario in Italia e in altre nazioni.
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Dopo vi può essere anche la scuola di pittura.
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Vediamo di migliorare il nostro apostolato per quanto possibile.
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Adesso bisognerebbe spiegare più ampiamente, ma abbiamo dato un accenno. Si vorrebbero studiare molte cose e sta bene; ma prima occorre studiare quello che riguarda il nostro apostolato. Si insegnano tante cose, e possono servire per migliorare, ma quello che importa soprattutto è il nostro apostolato, specialmente nella sua parte più importante, la diffusione, nella quale voi dovete specializzarvi.
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Non importa avere molti libri, importa che ci sia la diffusione. Vi sono libri ottimi, di cui si devono stampare solo 2.000 o 3.000 copie - e questo importa maggior lavoro in tipografia - e poi non vengono ancora diffusi. Bisogna quindi curare maggiormente la diffusione. E nella scelta dei libri da stampare fare molta attenzione a scegliere bene.
Uso manoscritto
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2 Fascicoletto di 12 pagine, senza data di pubblicazione, ma certamente immediato. C'è la registrazione.