Beato Giacomo Alberione

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Don Alberione viene presto a contatto con questa realtà in cambiamento, specialmente attraverso i due viaggi intercontinentali del 1946 e del 1949. Ne è profondamente colpito; e nel 1949 dall'oriente scrive ai suoi figli e figlie: «Il mondo va rapidamente evolvendosi: i centri abitati, la coltura, il commercio si spostano. Rivoluzioni pacifiche e rapide avvengono attraverso la stampa, la radio, il cine, la televisione, l'aviazione, i movimenti politici, sociali, industriali, l'energia atomica... Occorre che la religione sia sempre presente; si valga di ogni mezzo nuovo come difesa e come conquista. Tutto di Dio, tutto per un migliore tenore di vita in terra e la gloria in cielo. Chi si ferma o rallenta è sorpassato; lavorerà un campo ove il nemico già ha raccolto»2.
Nel 1950, parlando al Congresso Internazionale degli Stati di Perfezione, riprende il medesimo concetto, ma con parole ancora più vibranti, rafforzate dalla citazione del cardinale di Firenze: «Il prete predica ad un piccolo sparuto gregge, con chiese quasi vuote in molte regioni... Ci lasciano i templi, quando ce li lasciano! e si prendono le anime. Sarà utile considerare le parole del card. Elia Dalla Costa: "O noi guardiamo coraggiosamente la realtà, al di là del piccolo mondo che ci sta attorno, ed allora vediamo urgente la necessità di un rivolgimento radicale di mentalità e di metodo; oppure nello spazio di pochi anni avremo fatto il deserto attorno al Maestro della vita; e la vita giustamente ci eliminerà come tralci morti, inutili, ingombranti"»3.

2. La realtà della Congregazione

Spinta al progresso
La Famiglia Paolina, e in essa le Figlie di San Paolo, all'indomani della guerra, eleva concorde un inno di lode al Signore perché tutti i suoi membri sono salvi. E questo è attribuito alla visibile protezione di Maria. La lode e la gratitudine si concretizzano immediatamente con i lavori per innalzare in Roma il grande santuario a Maria Regina degli Apostoli. Il lavoro è immane e per anni coinvolge anche tutte le FSP dell'Italia e dell'estero.
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Le FSP escono però dalla guerra provate nella salute: parecchie sono contagiate dalla TBC e alcune muoiono giovanissime; molte sono deboli a motivo degli stenti subiti. Tuttavia, all'alba del 1946, in alto mare, don Alberione, tenendo il Ritiro alla piccola comunità paolina che viaggia con lui verso gli Stati Uniti, pronuncia la parola d'ordine che vale per tutti: «Un concetto, un'idea quest'anno deve dominare in tutto: portare progresso»4. Progredire nello spirito, nell'apostolato, negli studi, nella povertà. Non si può guardare indietro, bisogna protendersi in avanti con grande speranza, nonostante la gravità dei problemi e delle difficoltà. Si deve quindi pensare a riorganizzare gli studi, la redazione, la diffusione; a ricostruire e moltiplicare le librerie, ad allargare i confini della presenza paolina nel mondo; aprirsi ai nuovi mezzi di apostolato; lavorare per le vocazioni e migliorare la formazione.
I cambiamenti culturali che si stanno verificando non devono passare a lato, ma costituiscono una vera sfida per la Congregazione. Negli Esercizi alle superiore, tenuti nel settembre 1946, il Fondatore presenta l'ampio orizzonte della missione e il dinamismo che le è intrinseco: «Voi sapete benissimo che la Pia Società San Paolo non è stata istituita solo per l'apostolato della stampa, ma per tutti i mezzi più celeri e fecondi nel diffondere il regno di Dio sulla terra e nelle anime»5. Pone quindi la grande domanda: «Viviamo in maniera da compiere tutta la missione nostra? La missione nostra si riferisce all'apostolato edizioni, stampa, radio, cinema ed in generale a sfruttare per il Vangelo i mezzi più celeri e più fecondi che l'ingegno umano mette a servizio della verità. Occorre pensare, lavorare, pregare»6. Le FSP devono avere coscienza dell'evolversi dei mezzi che nella società attuale «progrediscono a passi giganteschi». «Seguire continuamente questo progresso; chiamati a usare i mezzi moderni, dobbiamo sempre essere in cammino»7.
«La Chiesa esercita la sua missione, continuatrice di Cristo. Con i mezzi ordinari e sempre costanti; e con mezzi sussidiari, nuovi secondo vengono forniti dall'ingegno umano e da uno studio più profondo delle leggi della natura. Come si poteva parlare cent'anni fa di telefono e di radio? Di onde sonore e di televisione?
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E camminiamo ancora verso altri ritrovati. Ci daranno nuovi mezzi per comunicare agli uomini la dottrina di Cristo»8. «È naturale quindi che ora si passi dalla stampa al cinema… Chi ha lo zelo per le anime, desidera e adopera i mezzi più celeri e più efficaci. Che il Vangelo corra, si dilati, porti salvezza»9.
Il desiderio di crescere e la reale ripresa sono l'aria salubre e limpida che la Congregazione respira in questo periodo, in un mondo che è affamato di pane materiale, ma anche spirituale, spesso ostile alla Chiesa, inquieto, timoroso e guardingo per le possibili conseguenze della «guerra fredda».

Focalizzazione dell'identità

Durante il conflitto mondiale la Congregazione ha ricevuto dalla Chiesa un riconoscimento di grande portata: il Decretum Laudis (13 dicembre 1943) e la prima approvazione pontificia delle Costituzioni. In quel momento l'evento non ha potuto essere solennizzato nel modo dovuto per la mancanza di comunicazione. Ma ora esso emerge in tutta la sua autorevolezza, e guida e illumina per una visione e una interpretazione sempre più chiara dell'identità della FSP.
Don Alberione accompagna questo cammino a più livelli:
a) a livello interno: segue e incoraggia con molta attenzione lo sviluppo degli studi, della formazione e dell'apostolato. Mentre si riprende timidamente la redazione, le FSP curano soprattutto la diffusione che assume un volto particolare: la propaganda razionale, le "Feste del Vangelo" e più tardi le "Giornate mariane"10;
b) a livello istituzionale. Sebbene nella predicazione non appaia in modo diretto, è da tener presente una realtà vissuta tra il 1946 e il 1948: il riconoscimento giuridico delle Pie Discepole del Divin Maestro. Il 9 luglio 1945 Maestra Tecla Merlo ha rivolto domanda alla Santa Sede. La richiesta non solo è respinta, ma il 24 agosto 1946 viene emesso il decreto che proibisce ogni distinzione delle PDDM dalle FSP. La pratica viene ripresa all'inizio del 1947 con maggior chiarezza sul fine delle due istituzioni e le PDDM il 3 aprile 1947 vengono erette in Congregazione di diritto diocesano
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dal vescovo di Alba, mons. Luigi Grassi, e l'anno successivo, 12 gennaio 1948, ottengono il Decretum Laudis11.
Questa realtà sofferta induce il Fondatore a precisare ancor meglio l'identità delle FSP e la natura della loro missione, orientandole sempre più decisamente nella loro via secondo il fine specifico dell'Istituto.

3. La parola del Fondatore

Don Alberione, pur avendo davanti il rapido cammino dell'umanità e i problemi istituzionali, non è mai sopraffatto da essi; conduce per mano le FSP, illuminando, incoraggiando e adattandosi al loro ritmo di crescita che deve essere soprattutto interiore.
In visita alla piccola comunità di NewYork (gennaio 1946), predica un corso di Esercizi spirituali durante il quale tiene ben venticinque meditazioni, richiamando tutte le dimensioni del carisma paolino, proiettando sempre in avanti, con equilibrio, bontà e fermezza. In Brasile ripropone gli stessi valori, affascinato da quella nazione povera, ma entusiasta e promettente di vocazioni.
Rientrato in Italia, incontra negli Esercizi, le superiore delle case filiali e un gruppo di suore: sono persone provate dalla guerra e dalla malattia. Allora sceglie come tema la Passione del Signore, con un forte invito a partecipare ad essa valorizzando al massimo la malattia, sull'esempio di grandi mistiche, in modo particolare di santa Gemma Galgani. In questa luce, anche la sofferenza diviene prezioso apostolato, come la preghiera e l'azione12.
La consapevolezza che la sofferenza è prezioso apostolato lo induce a incoraggiare le FSP a costruire una casa in cui i membri dell'Istituto e altre suore, specialmente di vita contemplativa, possano trovare cure, assistenza spirituale e offrire la loro sofferenza per la Chiesa e l'evangelizzazione realizzata con i mezzi offerti dal progresso. Tale costruzione, progettata fin dal dicembre del 194613, viene avviata nell'anno successivo. Nello stesso tempo però spinge le FSP a dilatare l'orizzonte, a lasciarsi contagiare da un forte
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senso missionario, perché il Vangelo arrivi a tutti: «Tutte all'estero? No, ma tutte in preghiera per l'estero; tutte chiudere nel cuore le anime di tutto il mondo. Dilatare il cuore come quello di S. Paolo. Egli amava tutti e pregava «pro omnibus»14; in quell'«omnibus» è compresa tutta la terra. Tutte le Figlie di San Paolo per tutti i popoli» 15.
È un arrivare a tutti geografico, ma soprattutto con una visione integrale dell'apostolato che egli esprime con il frasario che gli è proprio: apostolato interiore, della preghiera, dell'esempio, della parola, dell'edizione, della sofferenza. Dedica ben due corsi di esercizi a questo tema16. È un arrivare a tutti con tutti i mezzi: «Chi di noi ama Dio con tutto il cuore? Chi compie bene l'apostolato: si chiami questo stampa, o cinema, o radio»17.
Guida le suore sulla via sicura delle Costituzioni18, ormai approvate dalla Chiesa: le legge con loro, le interpreta, fa scaturire da esse direttive preziose. Esse sono «la via per il paradiso»19, la via per vivere in Cristo Maestro, la via per compiere l'apostolato affidato dalla Chiesa.

Quadro complessivo
Le annotazioni della predicazione, tenuta da don Alberione dal gennaio 1946 al dicembre 1949, sono giunte in diverse forme20:
- dattiloscritti e manoscritti (Brasile);
- opuscoli, che comprendono una sola meditazione o un ritiro mensile, inseriti nelle due raccolte artigianali senza numerazione di pagina, dal titolo Haec Meditare21 (HM), serie prima, volumi 3,4;
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- volumi che raccolgono la predicazione degli Esercizi spirituali tenuti in Italia: Haec Meditare, serie seconda, vol. 6, 7, 8; la predicazione varia e degli Esercizi spirituali tenuti nel 1946 negli Stati Uniti: Esercizi e meditazioni del Primo Maestro e Conferenze della Prima Maestra (EMC), Figlie di San Paolo, Derby 1952.

Considerando in modo più analitico il materiale di cui siamo in possesso, il quadro che risulta è il seguente:

a) 1946. Per don Alberione è l'anno caratterizzato da lunghi viaggi. Tra gennaio e aprile visita le comunità degli Stati Uniti, Brasile, Argentina, Francia. Rientrato a Roma, riparte per la Spagna22. Tra giugno e settembre visita le comunità d'Italia, particolarmente quelle della SSP. La predicazione tenuta alle FSP in questo anno varia secondo i luoghi, i destinatari, i contenuti. Se la si raggruppa per luoghi, risulta così suddivisa:
Stati Uniti. Don Alberione vi giunge il 13 gennaio 1946 e tiene alle FSP:
- 7 meditazioni occasionali, stampate in EMC;
- 1 Ritiro mensile, stampato in EMC;
- Esercizi spirituali, gennaio 1946 (25 istruzioni), stampati in EMC.

Brasile. Don Alberione giunge a São Paulo il 12 febbraio, si ferma fino al 7 marzo, visitando le varie comunità della FP. Della predicazione alle FSP sono state conservate le note di:
- 6 meditazioni, pervenute in dattiloscritto e in appunti manoscritti;
- 1 Ritiro mensile, in dattiloscritto.

Roma. La predicazione di cui si conservano gli appunti è solo quella tenuta in due corsi di Esercizi spirituali:
- Esercizi spirituali, settembre 1946 (13 istruzioni), stampati in Haec Meditare II/6;
- Esercizi spirituali, ottobre 1946 (10 istruzioni), stampati in Haec Meditare II/6. Al corso si è unita l'esortazione del 1° novembre, fatta in occasione della vestizione.

b) 1947. È un anno caratterizzato da particolare movimento di personale. Al rientro dai viaggi, don Alberione pensa all'opportunità di un Capitolo generale per la SSP e successivamente per le
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FSP23. Lo fa anche annunciare, e invita a Roma i superiori e le superiore di entrambe le Congregazioni. I Capitoli non sono celebrati. Ma Paolini e Paoline, rientrati in Italia, contribuiscono a diffondere e ad accrescere con la loro testimonianza un grande fervore missionario, che si propaga specialmente nella comunità romana. Don Alberione nell'adunanza di consiglio del 16 agosto 1946 aveva già dato la sua esplicita direttiva: «Bisogna sciamare dall'Italia. Far partire subito un centinaio di suore. Diffondersi molto all'Estero: in Francia, Spagna, Portogallo, Brasile, Stati Uniti, Inghilterra, Irlanda, Cina, India, Giappone». Il 1947 si presenta così, come l'anno della preparazione delle grandi partenze per nuove fondazioni che si realizzano nel 194824.
Inoltre al centro dell'interesse di tutti sta la costruzione del santuario a Maria Regina degli Apostoli. Il 19 agosto 1947 vi è la solenne funzione della posa della prima pietra, a cui partecipa una rappresentanza di tutta la congregazione. Maria diviene l'ispiratrice di un particolare tipo di apostolato: le «Giornate Mariane», un intenso apostolato vocazionale che ha proprio nel santuario il suo centro25.
Nei primi mesi dell'anno gran parte della predicazione alle FSP è dettata da don Timoteo Giaccardo (1896-1948) che da Alba è trasferito a Roma e da altri sacerdoti paolini: don Paolo Marcellino (1902-1978), don Bernardo Borgogno, don Fedele Pasquero, don Sebastiano Trosso (1894-1952), don Tommaso Dragone (1911-1974)26, ecc. Don Alberione cura in modo più diretto le PDDM alle quali tiene di frequente la meditazione e gli Esercizi spirituali, scrive per loro testi che illustrano la natura e la finalità della loro vocazione27. Tuttavia non manca la sua predicazione per le FSP che si presenta nel modo seguente:
- 12 meditazioni, stampate e dattiloscritte28;
- 1 Ritiro mensile, stampato in sedicesimo;
- Esercizi spirituali, giugno 1947 (8 istruzioni), stampati in Haec Meditare II/7;
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- Esercizi spirituali, agosto 1947 (16 istruzioni), stampati in Haec Meditare II/8.

c) 1948. L'anno si avvia con un grave lutto per tutta la FP: la morte prematura di don Timoteo Giaccardo, vicario generale della SSP, avvenuta il 24 gennaio 1948. La sua dipartita con un profondo dolore lascia anche una preziosa eredità spirituale, centrata sul Maestro Divino.
Per le FSP è l'anno in cui si realizzano nuove fondazioni all'estero: Cile, Colombia, Messico, Giappone; l'anno in cui prende forma in modo più diretto l'apostolato del cinema attraverso le agenzie e il servizio alle sale parrocchiali; l'anno in cui si intravede come la radio possa divenire una nuova via di evangelizzazione.
Della predicazione di don Alberione sono stati conservati:
- 7 meditazioni varie, stampate e dattiloscritte;
- un corso di Esercizi spirituali, agosto 1948 (14 istruzioni), stampato in Haec Meditare II/8.

d) 1949. È un altro anno di grandi viaggi. Questa volta don Alberione fa il giro del mondo. Il 3 aprile parte per l'oriente con il desiderio di visitare i Paolini che sono in Cina, ma non vi può entrare, perché nel frattempo quella immensa terra è stata dichiarata Repubblica popolare comunista sotto la presidenza di Mao Tsetung e i confini sono stati inesorabilmente chiusi. Visita quindi i Paolini che sono in India, e con Maestra Tecla, le comunità delle Filippine e del Giappone. Rientrato a Roma, riparte poco dopo per l'America: sosta negli Stati Uniti, Canada, Messico, Colombia. In queste nazioni le FSP sono arrivate da poco tempo o non sono ancora presenti, come in Canada e in India. Non sono state conservate meditazioni del Fondatore29, ad eccezione della trascrizione di un intervento fatto in Giappone durante gli Esercizi spirituali di giugno, riportato in gran parte nel Ritiro di agosto 1949, tenuto a Roma. Vi sono però ampie relazioni che esprimono il sentire del Fondatore durante questi viaggi e riportano le sue direttive30.
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La predicazione del 1949 è quindi limitata:
- 1 meditazione, in dattiloscritto;
- 1 Ritiro, in fascicolo.

Destinatari e curatrici degli appunti

La predicazione è indirizzata a comunità diverse: Stati Uniti, Brasile, Italia. Dei cinque corsi di Esercizi tenuti in Italia, tre sono rivolti alle superiore (settembre 1946, agosto 1947, agosto 1948). Si nota inoltre un'attenzione particolare alle propagandiste, essendo la diffusione la priorità apostolica di quegli anni31.
Sebbene si tratti sempre di annotazioni prese mentre il Fondatore parla, si avverte una significativa diversificazione. Gli appunti, infatti, si devono a varie persone, secondo i luoghi in cui la predicazione è stata tenuta: a sr. Redenta Commentucci la predicazione fatta a bordo; a sr. Basilia Bianco quella dettata negli Stati Uniti; a sr. Stefanina Cillario quella del Brasile. Le note prese negli Stati Uniti sono particolarmente curate: si avverte la preoccupazione di trascrivere il più possibile e di conservare al vivo la parola del padre. Le note prese in Brasile sono piuttosto informi, ma sono state ugualmente inserite in questa raccolta perché costituiscono una documentazione degli orientamenti vocazionali che il Fondatore ha comunicato in quella prima visita.
Appare piuttosto rielaborata la predicazione dei due corsi di Esercizi tenuti a Roma nei mesi di settembre e ottobre 1946. La curatrice, non identificata con certezza, ha introdotto di sua iniziativa vari testi: passi del Vangelo concordato, esempi di personaggi, episodi vari, preghiere ed orientamenti per la meditazione32. A motivo di questi interventi il volume Haec Meditare II/6, si distingue dalle altre raccolte della medesima collezione.
Nelle note degli anni successivi (1947-1949) pare ritornare la stessa mano che aveva riordinato le note prima del 1946. Si risente il linguaggio parlato, diretto, colloquiale proprio della predicazione. Con molta probabilità le note si devono di nuovo a Maestra Ignazia Balla, come lei stessa ha attestato33.
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2 San Paolo, 5 [1949] 2, riportato in CVV 154, p. 336.

3 San Paolo, 11 [1950] 4. Per una maggiore comprensione del periodo storico, cf G. Martina, La Chiesa in Italia negli ultimi trent'anni (1945-1975), Ed. Studium, Roma 1977.

4 Stati Uniti, Meditazioni varie 1946, n.1, I, p. 35.

5 HM II/6, 32, p. 223.

6 HM II/6, 134, p. 279.

7 HM II/8, 168, p. 570.

8 HM II/8, 128, p. 543.

9 Ibid ., 129, p. 543.

10 Cf HM II/8, 62-65, pp. 468-471; C. Martini, Figlie di San Paolo. Note per una storia , Roma 1994, pp. 261-265.

11 Cf C. Martini, op. cit., pp. 255-260.

12 Cf HM II/6, 43-44, pp. 228-229; HM II/7, 127-131, pp. 412-415; HM II/8, 46-51, pp. 456-460.

13 L'8 dicembre 1946 il verbale del Consiglio generale porta questa delibera: «La costruzione della casa delle malate ad Albano Laziale. È di grande importanza. È bene concentrare tutte le forze in questo» (cf C. Martini, op. cit., p. 253).

14 Cf 1Cor 9,22: «... per tutti».

15 HM II/6, 30, p. 222.

16 Cf HM II/7, 107-143, pp. 396-425; HM II/8, 5-112, pp. 429-506.

17 Cf HM II/8, 180, p. 578.

18 Cf EMC IV, p. 92; VII, p. 107; XIII, p. 136; HM II/8, 20-25, pp. 438-441; 115-189, pp. 533-587.

19 Cf HM II/8, 26, p. 442.

20 Per una elencazione precisa delle meditazioni, cf l'indice cronologico, pp. 631635; la presentazione ai singoli corsi di Esercizi spirituali e alle Meditazioni varie.

21 È significativa, al riguardo, la nota della Circolare interna che recita: «Gli ottavi dei ritiri che vi spediamo ogni mese teneteli bene: a fine anno potrete unirli e formarvi un volume da inserire nella nostra collana Haec Meditare» (VN 5[1947]5). Difatti da Roma alla fine dell'anno vengono mandate successivamente due copertine, preparate con la volta di un cartoncino già usato, dal titolo Haec Meditare, prima serie, volume 3 (1946, 1947) e volume 4 (1948, 1949, 1950). Ma solo alcune di queste meditazioni si possono attribuire a don Alberione.

22 Cf VN, 5 [1946] 8; A. Speciale, Cronistoria 1946, p. 18ss. (Arch. Storico SSP).

23 Cf C. Martini, op. cit., pp. 253-254.

24 Cf C. Martini, op. cit., pp. 266-268.

25 Cf HM II/8, VIII, 62-69, pp. 469-474.

26 Meditazioni e Ritiri mensili di questi sacerdoti vengono stampati in fascicoli, ora con il nome dell'autore, ora omettendolo, e inviati alle case filiali.

27 Cf G. Alberione, Alle Pie Discepole del Divin Maestro 1946-1947, Roma 1986. Per informazioni storiche, cf C. Martini, op. cit., pp. 255-260.

28 Cf Presentazione: Meditazioni varie 1947, pp. 357-358.

29 Maestra Cleofe Zanoni nel suo diario nota la gioia portata dalla Prima Maestra che rimase ben quaranta giorni a Manila con la piccola comunità, dove era giunta da Calcutta il 10 aprile; ma non annota che il Fondatore, giunto il 28 aprile, abbia tenuto particolari meditazioni, sottolinea solo l'impossibilità della sua presenza alla vestizione di due postulanti ( Diario della fondazione e primi anni delle FSP nelle Filippine, p. 61).

30 Cf CVV 154, 155, 156, 157, 158, 160.

31 Cf C. Martini, op. cit., pp. 261-263.

32 Cf Presentazione dei singoli corsi di Esercizi.

33 Cf Lettera del 1982, pubblicata in A. Damino, Bibliografia di don Giacomo Alberione, Roma 1994, p. 11. Maestra Ignazia dice testualmente: «1) Gli appunti delle prediche del Primo Maestro li ho presi scrivendo mentre egli predicava. Certo non potevo prendere letteralmente tutte le sue parole, ma quasi, perché egli parlava piuttosto adagio […]. Il Primo Maestro ha riveduto alcuni [volumi], quando si incominciò questo lavoro».