Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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L'esame di coscienza14

Voglio parlarvi oggi dell'esame di coscienza. Esso ha grande importanza per le suore Pastorelle, tanto che ve ne vorrei parlare ogni volta che vi vedo.
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Abbiamo bisogno di regolare i movimenti del nostro cuore, di frenare le passioni, di farci dei meriti. Come potremo farci sante e riuscire in questo lavoro? Soltanto mediante la preghiera e un vigile, continuo, esame di coscienza.
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L'apostolato che il Signore vi ha affidato vi porta a pensare molto agli altri, ma non per questo dovete fare a meno di pensare e praticare i vostri propositi, di progredire continuamente nell'unione intima con Gesù buon Pastore.
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Per questo è necessario l'esame di coscienza, sia pure breve, ma frequente, molto frequente. E non perdoniamoci, non scusiamoci tanto facilmente. Dobbiamo saper castigarci quando ci accorgiamo di cadere ripetutamente in un difetto.
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Non basta compiere un'occupazione santa occorre farla santamente, ossia avere il cuore molto vicino a quello di Gesù. Ripeto: non basta fare delle opere buone occorre coltivare l'intimità con Gesù.
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L'esame di coscienza facilita questo compito, ci fa pensare alle moltissime grazie che riceviamo e ci fa desiderare di corrispondervi bene.
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Vi sono varie specie di esame: abitualmente noi ne distinguiamo tre: esame preventivo, particolare e generale.
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Esame preventivo. Questo esame è chiamato anche esame di provvidenza perché in esso si pensa e si provvede alle diverse necessità spirituali della giornata; si stabilisce quanto desideriamo fare per il Signore. In questo esame deve dominare il pensiero che ogni anno, ogni mese, ogni settimana che passa, non tornano più.
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Ogni ora che passa è un'ora di meno nella nostra vita, un'ora di cui dovremo rendere conto al Signore.
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Esame particolare. E l'esame che abitualmente facciamo durante l'ora della visita. In esso consideriamo i vari momenti della nostra giornata e li mettiamo in confronto con la vita di Gesù. Nel contatto intimo con il Signore, capiremo certamente molte cose, quello che è da correggere, da migliorare, da praticare. La parte più importante di questo esame è il dolore. Abbiamo offeso il nostro Dio che ci ha amato tanto!
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Al dolore segue il proposito sincero, pratico accompagnato dalla preghiera fiduciosa ed umile.
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Quando un'anima è diligente nell'esame di coscienza, scopre più facilmente i propri difetti e vi pone rimedio sostituendo la virtù. Essa assomiglia davvero al giardiniere solerte, che passa e ripassa per il proprio giardino estirpando le erbacce, e mettendo le pianticelle buone.
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L'anima vigilante e fervorosa nell'esame di coscienza è come un bel giardino, in cui Gesù pone la sua delizia e sta volentieri.

novembre 1942

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14 Novembre 1942