Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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In preparazione alla festa di Gesù Buon Pastore20
La Chiesa di Dio, per volere del suo fondatore Gesù Cristo, è una nella fede, nel governo, nella carità, come uno è il Cristo.
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Pietro, che vive nei suoi successori, ha il primato di giurisdizione su tutti i fedeli e su tutti i vescovi. Egli è infallibile nell'insegnare in materia di fede e costumi; ha la somma autorità nel governare.
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L'unione dei fedeli e dei pastori al vicario di Gesù Cristo è la nota distintiva del vero cristiano. Chi è col Papa è con Gesù Cristo.
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La Chiesa è divisa in diocesi. Ogni vescovo governa una porzione del popolo cristiano; sotto il Papa e con il Papa.
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Ogni diocesi si divide in parrocchie. Ciascuna di queste viene dal vescovo affidata ad un sacerdote chiamato parroco.
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Il parroco deve istruire, governare, amministrare i sacramenti, rigenerare le anime nelle acque del battesimo, fare catechismo. Egli è il vero padre spirituale. Da lui dipende tutta la vita religiosa, direttamente o indirettamente, entra in quello che costituisce il bene spirituale, morale, e spesso anche caritativo, e anche sociale e materiale, morale, del suo popolo. Eletto parroco, egli sente la paternità della sua porzione del gregge di Cristo.
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La pastorina si associa a lui: ne sente e, sotto di lui, ne condivide le premure, la carità, le iniziative conformi alla sua condizione. Tanto vicina da interpretarne l'indirizzo, le mire, i desideri; tanto dipendente quanto l'azione morale della donna dipende dal ministro di Dio; tanto rispettosamente distante quanto è richiesto dalla prudenza, dalla delicatezza e dal bisogno di conservare il buon nome; tanto attiva da cooperare dove e quanto può; tanto interiore da crescere quotidianamente nello spirito e nell'attaccamento al suo istituto. «Prudente come il serpente, semplice come la colomba».
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Occorre la vita più interiore ed insieme la grazia di farsi tutta a tutti.
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Opere caritative, azione catechistica, azione cattolica, la stampa parrocchiale, il culto, il canto sacro, gli infermi, i bambini, le fanciulle, gli asili, i ricoveri, gli ospedali, i laboratori femminili, il doposcuola... La pastorina ha un programma largo e vario.
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La pastorina, del suo programma, svolge prima le parti richieste dal parroco. La pastorina ha alcune iniziative che ovunque promuove.
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La pastorina abitualmente non abita in canonica; non si occupa di iniziative puramente economiche, non dipende per l'amministrazione e la direzione dal parroco.
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La pastorina dal parroco dipende in quelle opere ed in quella misura che è necessaria per il suo apostolato.
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Il mandato della predicazione è dato al sacerdote; la pastorina attende, sotto di lui, all'insegnamento del catechismo, a tenere conferenze, scuole, ecc.
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Il governo del popolo di Dio e proprio del parroco; la pastorina, sotto di lui, può dirigere associazioni di fanciulle, scuole di canto femminile, ecc.
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Sacramenti e sacramentali sono affidati al parroco; la pastorina prepara i bambini alla prima comunione, invita i fedeli alle adorazioni, dispone i malati ai sacramenti.
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Quanto alla parte economica: ognuno deve vivere del suo apostolato e del suo lavoro. Può la pastorina avere il contributo dal parroco per tutta l'opera che presta; può avere il sostentamento da opere che retribuiscono, come avviene per molti asili, può anche vivere, in qualche caso, di libere oblazioni, od anche di tutti questi introiti insieme.
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I contributi sono chiesti solo in quanto è necessario al sostentamento delle suore, alla sicurezza dell'istituto, ed allo sviluppo delle sue opere.
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Parroco e pastorine si considerano uniti in un medesimo lavoro, ciascuno al suo posto. Come Gesù buon Pastore: gloria a Dio e pace agli uomini di buona volontà in quella parrocchia.
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Gloria a Dio: che sia abolito il peccato; che si rispetti il nome di Dio, che si santifichi la festa, siano buoni gli amministratori della causa pubblica, gli insegnanti, sia riparato il peccato, siano cristianamente costituite le famiglie.
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Pace agli uomini: che i fanciulli e gli adulti siano istruiti nel catechismo, che i malati siano spiritualmente assistiti, che tutti gli uomini adempiano i doveri cristiani.
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Le pastorine, arrivate in una parrocchia, pensano subito a stabilire una devozione intensa a Maria Santissima. Questo attirerà misericordia, sarà la via facile per arrivare a Gesù buon Pastore via, verità e vita.
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Inoltre: esercitare l'apostolato di una vita interiore molto fervente; perché esse medesime, e per le prime, siano sante; ed attirino grazie sopra la popolazione.
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Esercitare l'apostolato dei santi desideri perché sia allontanato il peccato e l'offesa di Dio; l'apostolato della preghiera; l'apostolato del buon esempio, l'apostolato della sofferenza, perché siano applicati i frutti della redenzione e le anime vivano la vita cristiana.
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Seguiranno tante opere da farsi con il parroco e in generale sotto la sua guida; secondo le speciali circostanze e le possibilità.
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E' principio fondamentale che l'azione pastorale per essere fruttuosa deve svolgersi in unione con il parroco e sotto la sua guida.
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E quanto più sono sante le anime che con lui lavorano, tanto più riuscirà profonda e duratura l'azione dello Spirito Santo nei fedeli.
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Diffondere e stabilire il culto della madre del buon Pastore è opera dolcissima delle pastorine; è segreto di riuscita nel loro apostolato; è assicurarsi le consolazioni di questo buon Pastore.

1947

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20 1947