Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ANNO IX – N. 12 – Bollettino Quindicinale – 30 Dicembre 1927 – C. C. P.

UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA


Opus fac Evangelistae
(II Tim. IV, 5)



Alba – Scuola Tipografica della Pia Società S. Paolo – Alba

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Metri di muratura per la Chiesa a S. Paolo
Ogni metro costa L. 100


OFFERTE ORDINARIE PER LA CHIESA


Le persone che offrono un metro di muratura per la Chiesa partecipano al frutto delle duemila Messe, e a tutto il bene che in essa si compirà.
Concorriamo volentieri a costruire la Casa di Dio ed Egli ci darà un bel posticino nella sua celeste casa.
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ANNO IX – N. 12 – 15 Dicembre 1927 – Conto Corrente Postale

UNIONE COOPERATORI BUONA STAMPA

Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5).


IL TEMPIO A S. PAOLO


Il tetto del tempio, dal colmo alle gronde, sta per essere ultimato. Prima che il nuovo anno sorga tutta la costruzione sarà coperta. Le travi maestre, incrociate dalle terzere e dai listelli, sono murate e fissate e sorreggono l’estesissima e intricata inclinazione dei coppi.
I carpentieri lavorano colla febbre addosso perché hanno iniziato apertamente la lotta col tempo cattivo che avanza con la pioggia e con la minaccia della neve. Vogliono i nostri bravi operai darci coperta a tutti i costi la chiesa prima che l’intemperie vieti qualsiasi lavoro all’aperto.

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Ricordiamo l’invito di Davide ai principi d’Israele ed al figlio Salomone: Orsù, sorgete ed elevate il sacrario al Signore Iddio (Paralip. XXII).
I cooperatori le hanno sentite queste parole più volte e le sentiranno di nuovo in questo freddo dicembre quando chini, nella preghiera dolce del Natale, dinanzi al presepio delle loro chiese, penseranno all’opera nostra, penseranno che quel Gesù di cui appresero la vita dal Vangelo, attende un sacrario nuovo in Alba.
Il Maestro di cui conobbero la povertà e la dolcezza è senza casa propria in questo piccolo e vivo centro d’opere da cui vuol partire pel mondo a riportare luce ed amore per mezzo della Buona Stampa.

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Diamo a Gesù il dono natalizio! Diamogli il tempio al più presto facendo una nuova offerta in questo mese.
Tanto danaro si trova per ninnoli inutili, per regalucci vani, per soddisfare nocive golosità, e non troveremo proprio qualche liretta di sovrappiù da donare a Lui, Gesù, che è l’Amico per eccellenza, il più degno di doni e di offerte e di amore?
Facciamo qualche sacrificio per la sua Chiesa in questo Natale e chissà ch’Egli non mandi i suoi Angeli nella notte santa alle nostre case, con doni preziosi e necessari per i nostri figli. Gesù ricompensa sempre con tanta larghezza!
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LA LUCE DEL NATALE

Nel Nunc dimittis del vecchio Simeone, che ha Gesù in braccio, leggiamo: « Gli occhi miei hanno mirata la salute che Tu, o Dio, hai preparata al cospetto di tutti i popoli, luce di rivelazione alle genti e gloria del tuo popolo».
Il Bimbo presentato al tempio per la circoncisione, il Bimbo nato nella notte del 25 dicembre nei pressi di Betlemme, ha ricevuto così il saluto di un saggio che visse tra le Scritture, e nell’attesa del Messia.
Gesù è la Luce di rivelazione alle genti, la luce divina, immensa, la cui scia è abbagliante oggi come ieri, come 1927 anni fa; Luce che emana dal Vangelo, e getta sprazzi per tutti gli angoli del mondo; Luce che alimenta ogni opera buona; Luce ancora che illumina l’apostolato della stampa cattolica e con essa penetra nelle tenebre dell’errore, nei fallaci sviamenti degli uomini; Luce che riporterà pace e fede nell’umile gente e scienza vera e letizia in quelli che cercano il sapere e il comando.
Innanzi alla culla di Gesù noi porremo anche quest’anno l’insegna del suo ammaestramento: il S. Vangelo, per baciarlo poi con maggior fede e con più vivo ardore, quasi riprendendolo dalle Sue candidissime mani.
Solo così l’inizio dell’anno nuovo ci porterà maggiori frutti di bene, e vedremo avanzare la luce della verità.
Con noi questa luce natalizia la vedranno espandersi i cooperatori nostri cui tanto e tanto dobbiamo, sì da non poterlo neanche dire. Lo sa Gesù.
Alla luce intima e semplice del Natale, veniamo ora a quella della festa famigliare, della tradizione e dell’affetto. Della gioia e della Messa di mezzanotte. E parliamo ai cooperatori ancora che sono la nostra famiglia, i nostri parenti, i nostri fratelli che accanto a noi colla stessa fede e colla stessa volontà lavorano per l’avvento completo di Gesù nella società.
Unitevi a noi nella notte santa! Ricordate nelle vostre preghiere l’apostolato della stampa!
Ricordate che per farsi conoscere Gesù si servì di segni e di messi, della stella e degli angeli. Oggi dobbiamo essere noi questi suoi messi agli altri uomini, deve servire il giornale, il libro, la rivista ad annunziare Gesù a quelli che non lo conoscono, lo dimenticano o non lo aspettano. Stringiamoci di più, o cooperatori e amici, in questa nostra opera nel nome di Gesù.
Vogliamo essere i suoi messi, i portatori della sua Divina luce di verità.
Com’Egli la fece conoscere a noi, così noi la faremo conoscere agli altri. E dai piedi del Bambino non ci alzeremo se prima non avremo meditato il paolino e cristiano monito: Guai a me se non porterò il Vangelo !

Unione di Preghiere

Per tutte le persone che si raccomandano alle nostre preghiere offriamo al Signore tutto il bene e le azioni che si fanno in Casa, e li raccomandiamo alle preghiere dei Cooperatori.
– Il Tempio a S. Paolo – S. S. Pio XI – La libertà della S. Sede e della Chiesa – L’Apostolato della B. Stampa – L’incremento della P. Soc. San Paolo – I bollettini Parrocchiali – L’opera delle duemila Messe – I centri di diffusione di libri e oggetti religiosi – Le Biblioteche – La diffusione del Vangelo – I periodici settimanali – Gli scrittori Cattolici – La conversione d’un dottore ed una signora della Svizzera – Una madre di famiglia – Alcune vocazioni – I giovani di un Collegio – Una Cooperatrice – Alcune persone che fecero tanto per la Casa – Una famiglia di Carrù – Alcuni giovani per una seria decisione – Per maggiore religione in una famiglia.
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IL LAVORO
di una Sezione Cooperatori Buona Stampa

I.o Ella domanda notizie circa l’attività della nostra Sezione B. S. Ecco: abbiamo venduto circa una sessantina di Vangeli speditici dalla sua Casa. Abbiamo dieci abbonati alla Domenica Illustrata , N. 72 alla Domenica pure di costì e ci siamo poi riforniti di un centinaio di volumi per ampliare la nostra biblioteca.
Ci resta a far propaganda perché si legga ; ma la cosa è difficile: scuse, mancanza di tempo, poca capacità, poca voglia, ecc.
II.o Sì: tutti i membri del Gruppo hanno ricevuto il libretto «Statuto» e ringraziano.
Ove occorra non mancheremo di disturbarla; pel momento raccomandiamo vivamente la nostra Sezione alle preghiere di codesta Comunità.
Manco a dirlo, tutto il materiale «B. S.» fu ritirato da costì e completamente pagato, almeno credo.
Con tanti ossequi, mi raccomando per un ricordo nella S. Messa pe’ i miei tanti bisogni spirituali e materiali e chiedendole una speciale Benedizione, mi dico di Lei.
Devotiss. Lucia Piotti , zelatrice dell’Opera a «Duemila Messe» e membro Cooperatori B. S., sezione Rodengo (Brescia).

PREGHIAMO

L’anno volge al termine e con esso scadono gli abbonamenti ai giornali e periodici. Per questo ogni giornale, ogni rivista, sia buono o cattivo, fa appello ai propri lettori ed abbonati a rinnovare l’abbonamento ed a cercare nuovi lettori, nuovi abbonati, promettendo premio a chi viene a trovare qualche nuovo assiduo lettore. È la campagna dell’angelo delle tenebre contro l’Angelo della luce; del male contro il bene: è la campagna per condurre a dannazione od a salvezza tante e tante anime. Chi la vincerà?
Per noi cattolici è doloroso il constatare la inferiorità nostra, in fatto di stampa, agli avversari nostri. Pochi giornali, non attraenti come i cattivi e si capisce… meno a mezzi che i figli delle tenebre, maggiori difficoltà per reclame e diffusione. Dovremo quindi darci vinti e assistere impassibili allo spettacolo doloroso di tante anime che vanno in perdizione?
Non sia mai. Abbiamo in mano un mezzo potentissimo di bene; abbiamo la preghiera e se non ci è possibile fare altro, questo facciamo: Preghiamo.
Preghiamo per la conversione dei cattivi scrittori che si ravvedano, e rientrino in sé, conoscano il grave male che vanno operando: preghiamo perché le anime siano illuminate a conoscere il male che cagiona loro la cattiva stampa; preghiamo perché le persone buone comprendano la necessità e l’importanza di sostenere la stampa buona.
Preghiamo per il buon giornale, per le persone che si dedicano alla stampa; sì, preghiamo ed offriamo le nostre pene affinché la luce che emana dal Vangelo e viene diffusa dal piccolo foglio illumini tante e tante anime che vivono nell’oscurità e nelle tenebre dell’errore. Siano queste la grazie che ogni cooperatore buona stampa, ogni amico nostro, chiede nel S. Natale.
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SAN PAOLO

Ciò che fece in Arabia – Ritorna a Damasco – Prima persecuzione contro di lui – Il re Areta – Saulo fugge da Damasco.

Qual cagione spingesse l’apostolo al deserto, non è ben conosciuta dai commentatori scritturali, opinando alcuni essersi ivi portato per purgare col pianto e col digiuno l’antico misfatto, e preparare lo spirito a quelle grandi opere apostoliche per le quali dovevasi rendere immortale nei secoli avvenire. Altri poi soggiungono, che siccome già gli apostoli dovettero fare tre anni di tirocinio alla scuola di Cristo, così avvenne anche per Saulo. Come Gesù Cristo aveva già istruito gli altri apostoli finché si trattenne visibile in terra, così volle istruire Saulo per circa tre anni, in modo da non avere più nulla ad apprendere da chicchessia in fatto di scienza, di dommi e di morale; testimoniando ciò l’apostolo medesimo ai primi fedeli, quando diceva: «Ora vi fo sapere, o fratelli, che il Vangelo che è stato evangelizzato da me, non l’ho imparato né ricevuto da uomo, ma per rivelazione di Gesù Cristo».
A queste opinioni, ambedue ammissibili, sembrami potersi aggiungere ancora una terza, ed è l’evangelizzazione di quei popoli. Non era possibile che quell’anima generosa e ardente si tacesse e non predicasse a quegli altri l’unità di Dio e la divinità di Gesù Cristo: perocché messo a riscontro ciò che aveva scritto ai Galati e più sopra da noi riportato, con il suo spirito tutto infiammato di zelo per la gloria di Dio, e de’ suoi prossimi, chiaro si manifesta che dal giorno di sua conversione non aveva giammai cessato di predicare la fede alle genti: quindi non era possibile che alla vista dei nomadi scorridori del deserto, dediti alla guerra, alla rapina, al saccheggio, immersi nelle abiezioni del male, l’apostolo restasse inoperoso ed inerte e non si adoperasse a rischiarare quelle menti con la splendida e luminosa face della fede. E così mentre Saulo segregato da chicchessia, amico o parente, attendeva all’orazione ed al digiuno, dava principio alle grandi opere del suo apostolato evangelizzando le randagie tribù di quelle barbare regioni.
Dopo di che fece ritorno a Damasco, portando impresso nel cuore con lo Spirito di Dio il Nuovo Testamento. E poiché la Scrittura niun motto ci fa del tempo nel quale Saulo ebbe ricevuto l’ordine sacerdotale, ma solo ci narra, come più oltre vedremo, la elevazione di lui alla dignità episcopale, possiamo inferirne che questo probabilmente sia stato tempo nel quale Saulo venisse ordinato sacerdote, e forse da quel medesimo Anania da cui aveva ricevuto il battesimo. Elevato così Saulo a questa dignità, nuovamente si presentò alle sinagoghe dei giudei provando con argomenti scritturali la divinità di Gesù Cristo e con robusta eloquenza, il cui zelo gli scintillava negli occhi e nelle parole, mostrava a tutti quanto fosse grande la loro cecità e pertinacia a non volerlo riconoscere per il Messia aspettato, per il vero figlio di Dio. I frutti di così prolungato ministero dovettero essere insigni; e si spiegano dal fiero astio di quei giudei protervi e fanatici, che fremevano a vedere uno dei loro più caldi fautori divenuto di repente così fervido propagatore del nome e delle glorie di Gesù. Di quei è che l’odio e la rabbia giudaica, prima infrenata e compressa dallo stupore della sua conversione, ora traboccante
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di vendetta, cercò ogni mezzo per farlo morire, inventandone a tal uopo uno, che credette secondasse appieno il malvagio disegno.
Signore e re di Damasco era allora un gentile chiamato Areta: questi, offeso dall’atto infame con il quale Erode aveagli ripudiata la figlia per unirsi con incestuoso modo ad Erodiade, mossegli guerra. Erode, dall’altra parte assistito in codesta spedizione dai Romani, aveva accettato la sfida: e questa fu appunto la circostanza della quale si valsero i giudei damasceni per ispacciare Saulo dal mondo. Imperocché sapendo esser egli nativo di Tarso ed appartenente perciò alla cittadinanza romana, resero sospetta al re Areta la dimora di Saulo in Damasco: dopo di ciò corruppero con denaro il governatore della città affinché ne tenesse guardate le porte; ed essi medesimi postisi ivi a custodia, si credevano sicuri nel loro satanico furore di averlo nelle mani ed ucciderlo.
Se non che la Provvidenza divina, la quale vegliava alla conservazione di quest’uomo cui era riserbata celebrità negli annali della chiesa, ispirò a quei buoni fedeli un progetto che riuscì felicissimo. Imperocché, come ebbero conosciuto la mala volontà degli ebrei, condussero Saulo ad una casa sovrastante alle mura della città, e postolo entro una cesta, di notte tempo, con grosse funi dolcemente calandolo dalla muraglia delusero gli accorgimenti dei fieri persecutori, e salvarono felicemente quella preziosa vita.
In tal maniera ebbe principio per lui la vita apostolica la più agitata, e la più minacciata di quante altre furono giammai.

( Continua )



Un avvocato i-co-no-cla-sta

L’illustre avvocato Umberto Mazzucco entusiasta di ogni buona idea, egli si è innamorato dello sport igienico che vuole abolire tutte le porcherie stampate ed illustrate ed un giorno, passando per la via Centrale di Oneglia, vide un manifesto appeso alla porte di un cinema, un manifesto poco pulito. Invitò il proprietario a togliere quello sconcio e ne ebbe una buona assicurazione. Ma più tardi, passando ancora di là, ebbe la sgradita sorpresa di trovarsi ancora di fronte allo sconcio stampato. Mazzucco gli diede un calcio. Manifesto e relativo telaio saltarono in aria…
Il proprietario del Cinema, scandalizzato, andò a sporgere denuncia. Ma ad Oneglia vi è un pretore intelligente che mandò assolto l’iconoclasta dichiarando che il fatto non costituisce reato.
Plaudiamo… a quattro mani. Al gesto dell’avvocato Mazzucco e alla coraggiosa sentenza del Pretore di Oneglia.
Perché non fare altrettanto anche dai Cooperatori?.

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I buoni amici che hanno raccolto grano ed altre offerte in natura, trovando scomodo farle recapitare alla casa S. Paolo, possono vendere ed inviare l’equivalente in denaro.

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Consci di compiere un’opera buona raccomandiamo il

Bollettino Unione Cooperatori B. Stampa

È inviato ai Cooperatori ed alle Cooperatrici, a tutti i benefattori della Società S. Paolo per l’Apostolato Stampa.
Esso dà ragguaglio di quanto si compie di bene nella Società stessa.
Il bollettino non ha abbonamento. Chi lo riceve procuri di inviare una libera offerta per le spese di stampa e per la Chiesa a S. Paolo e per tanti giovani aspiranti al Sacerdozio. Indirizzare vaglia: Società S. Paolo – Alba.
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Giorni della Stampa
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Un pastore protestante convertito dal giornale cattolico


Il Rev. Edoardo Wallace, distinto scrittore, e da 30 anni pastore metodista a Oklahoma, negli Stati Uniti, è stato convertito al Cattolicesimo dalla lettura del giornale cattolico «Southewst Courrier», che un amico regolarmente gli inviava.
Egli è stato ricevuto nella Chiesa con moglie e due figli.
Il Rev. Ed. Wallace ha dichiarato, dopo la sua abiura, di pensare che i cattolici non facciano abbastanza sforzi per sviluppare la loro attività letteraria e giornalistica, limitando così il numero delle conversioni.

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Consideriamo: La conversione di un pastore, dotto e scrittore, che china la fronte all’ubbidienza e al dogma di Roma, e rinuncia a tanto stipendio: una conversione preparata dal giornale cattolico.
È dunque il giornale cattolico un mezzo efficacissimo e potente di conversione; il giornale cattolico accende, ove è spenta, la fiamma della fede e dissipa le tenebre dell’errore, e dell’ignoranza.
La conversione del pastore protestante ci dà di questo una novella notevolissima prova.
Il ministro protestante felicemente convertito, dopo le esperienze su se medesimo, lamenta che i cattolici non facciano abbastanza per il giornale cattolico .
Questo rimprovero non ci dovrebbe toccare; questa cosa non dovrebbe essere.
Ora è proprio il tempo della diffusione del giornale e del periodico buono.
Facciamo opera di apostolato tutti : in troppi si è spenta o sta per estinguersi la fiamma della fede: facciamo a queste care anime la carità più preziosa: diamo loro il giornale cattolico.
È apostolato facile, accessibile a tutti. Quanto può un padre, una madre! Col pane quotidiano diamo anche ai loro figli la lettura di un buon giornale, di un libro buono e sano: avranno trovato un aiuto potente alla buona educazione dei loro amati figliuoli.

Agli Emigrati
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Parecchie migliaia di copie del nostro bollettino vengono mensilmente trasmesse a voi, e, se non ogni giorno, con molta frequenza per certo riceviamo notizie da voi riflettenti il lavoro che compite per la stampa buona e la casa di S. Paolo.
Particolare interesse ha destato l’opera delle duemila messe per la quale vi ha un numero consolante di voi che lavorano con intensità, gioia e non senza sacrificio. La Sig.na Rossi Angela e la Sig.na Gastaldi ci mandarono parecchie iscrizioni, con celebrazioni di messe e quest’ultima mandò pure per la celebrazione di tre corsi di messe Gregoriane. Il sig. Merlin manda un metro di muratura per il tempio a S. Paolo e la Sig.ra Casotto una abbondante offerta per preghiere e novena a S. Paolo. Deo gratias per tutto il bene che vi è dato di compiere e che avete compiuto nel corrente anno. Vi assista la grazia del Signore per il nuovo anno che sarà di già incominciato quando riceverete il presente bollettino; S. Paolo vi sia propizio, aumenti le occasioni di bene e di meriti e con le ricchezze materiali vi dia anche abbondanza di meriti per il cielo. Noi tutti vi ricordiamo ogni giorno nel S. Sacrificio dell’altare e voi ricordate la casa S. Paolo, ricordate il tempio a S. Paolo che è pure il tempio vostro.

Ai carissimi amici, a quanti ricevono il bollettino preghino avere la bontà di inviarci una qualunque offerta di abbonamento.
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Per il Natale e Capo d’Anno

Ogni anno in questi giorni arrivano, da ogni parte, al Direttore della Pia Società S. Paolo, pacchi e canestri contenenti doni per i giovani. Sono amici, sono cooperatori vicini e lontani che pensano a far stare allegri i figliuoli di S. Paolo.
Quest’anno proponiamo agli amici, ai benefattori i doni che tornerebbero più utili alla Pia Società S. Paolo.
L’adozione di un alunno povero della Pia Società S. Paolo . L’adozione si fa pagando L. 1500 (pensione) in una o più volte purché in tre anni.
Un cesto di frutta o un panettone anche piccolo non importa, poiché molti piccoli, messi insieme, ne faranno uno tanto grande che basterà per tutti, per procurare un po’ di gioia agli alunni (sono 900) della Pia Società S. Paolo che passano le feste Natalizie e Capo d’Anno lontani dalle loro famiglie.
Farsi zelatore (cercando almeno 5 adesioni) dell’Opera delle duemila Messe.
Cercare uno zelatore o una zelatrice dell’Opera delle duemila Messe.
Rinnovare l’abbonamento e cercare nuovi abbonati all’Unione Cooperatori della Buona Stampa, al Giornalino, alla Domenica, alla Gazzetta d’Alba.

Indulgenze del mese

Indulgenza Plenaria : 25 dic. S. Natale. 6 genn. Epifania; 25. Conversione di S. Paolo.
Una speciale indulgenza plenaria viene concessa ogni volta che i membri o i cooperatori faranno un’ora di adorazione davanti al Santissimo Sacramento e pregheranno secondo i fini della Pia Società.
Indulgenza plenaria in articulo mortis ai membri e Cooperatori, che confessati e comunicati o almeno contriti, diranno devotamente colle labbra o col cuore il santo nome di Gesù ed accetteranno pazientemente la morte dalle mani del Signore in pena dei propri peccati.
Parziale di cento giorni da lucrarsi dai membri e dai Cooperatori ogni qual volta diranno col cuore contrito qualche preghiera, secondo il fine della Pia Società o presteranno un qualche aiuto: (lavoro, elemosina, offerte).
1° Gennaio: Prima domenica del mese . Comunione riparatrice contro i delitti della stampa cattiva.

Ricordiamo ai buoni zelatori e alle buone zelatrici i piviali per le feste di S. Paolo.
I piviali devono essere ricchi e preziosi come lo comporta il tempio ed il decoro delle funzioni. Se ogni zelatore ci usasse la carità di L. 10 si acquisterebbe un merito prezioso pel Cielo e si avranno i piviali quali si desiderano.
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NELLA PIA SOCIETÀ SAN PAOLO


Auguri, auguri!!!

A tutti i cari amici diffusi in migliaia di paesi.
Ai benefattori della casa di San Paolo.
Agli zelatori ed alle zelatrici dell’Opera delle duemila Messe.
Ai rivenditori e diffonditori della nostre opere.
Ai RR. Parroci che fanno il Bollettino in casa nostra.
Ai parenti dei nostri giovani e delle figlie.
Alle Madrine ed ai Padrini dei nostri studenti.
Alle persone che costituiscono borse di studio.
A quanti concorsero con preghiere, opere ed offerte alla costruzione del Tempio a S. Paolo.
Vada il nostro augurio di un Natale felice e di un anno in grazia del Signore e adorno di ogni bene.
Tutti sappiano che in modo speciale si pregherà nel S. Natale per loro.

NOTIZIETTE MENSILI

I Cooperatori e la nuova piazza

Si sono adunati in casa nostra, da Corneliano, Priocca, S. Stefano Roero e Cortemilia, una ventina di ottimi amici cooperatori per lavorare allo sterramento del sotto-chiesa ed al terrapieno della nostra piazza San Paolo, senza altra riconoscenza che il premio del Signore.
Sono quaranta braccia robuste e benedette da Dio che con zappa, piccone, pala e carretta lavorano per la Casa dell’Apostolato, da alcuni giorni.
E dividono la nostra vita, quella dei nostri ragazzi, sentono il vicino battere dalle macchine, e assistono al regolare succedersi delle ore di apostolato e di preghiera.
Mentre narriamo quest’episodio gentile di uomini validi e forti della Langa che hanno inteso fare per l’Opera della Buona Stampa il sacrificio d’intere giornate di lavoro, lasciando le proprie occupazioni e la casa, ci sentiamo commossi e pensiamo che ben grande dovrà per loro essere la mercede nella vita futura.
La piazza che sorgerà ricorderà sempre ai nostri giovani e alle nostre figlie il dovere della gratitudine e della preghiera per i volenterosi e liberi operai del Signore. Noi ricordiamo volentieri al Signore questi carissimi amici ed invochiamo su di loro e sulle loro famiglie le più elette grazie.
Quest’esempio vorremmo servisse ad incoraggiare e stimolare i cooperatori lontani a raddoppiare anch’essi in questi mesi l’opera e le offerte per il tempio.
In questo momento l’alzaia della piazza si presenta già estesa e piana sopra un fondo ottimamente lavorato e regolarizzato…

Il Natale in Casa

Nessuna vacanza, nessun assente! Tutti i giovani studenti ed operai, passeranno il Natale in Casa attorno al comun Padre, perché qui si sono formata la nuova famiglia cui sono affezionatissimi. Godranno la gioia natalizia al completo: assisteranno alla Messa di mezzanotte in cui si accosteranno alla mensa degli angeli, ed avranno divertimenti e meritati sollievi.
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ASSOCIAZIONE GENERALE BIBLIOTECHE
Via San Paolo – Alba (Piemonte)

Biblioteche

Non si legge!
Oh! quanto! quanto!! lo potete comprendere dalla colluvie di libri e giornali che si stampano: e, se non venissero acquistati, nessun industriale che sappia il fatto suo, li stamperebbe, non vorrebbe buttare inutilmente il suo danaro.
Vorrei dire che non si leggono i libri ed i periodici religiosi, piuttosto.
In quanti luoghi si tengono e leggono libri che nessuno crederebbe. Eppure taluni osservano: non posso mettermi a distribuire libri buoni, perché, presa l’abitudine del leggere, cercherebbero i libri cattivi!
Ma i libri cattivi si diffondono da sé, come la passione!! Sono i buoni che richiedono fatiche e spese ad entrare. Come il Vangelo richiede missionari, ma l’errore è portato dal diavolo, dalla passione, ecc.
Opponete, dunque, stampa a stampa! Aprite biblioteche di cultura, d’ascetica, di materie educative, di formazione professionale, ecc. ecc.

Leggere il settimanale cattolico

Amerai il Signore Dio tuo con tutta la tua mente. Dio è verità e chi si accosta alla verità si accosta a Dio.
È il grande compito del giornale cattolico: del settimanale diocesano che perciò il Papa chiama «la miglior opera apostolica».
Esso mantiene le famiglie nella verità, e le difende dai molti errori che circondano le case e s’insinuano nei cuori.
Non si speri bene, quando la testa è piena di vanità e di falsità.
Genitori!
Padri e madri, ecco il vostro primo e massimo dovere! Siete responsabili davanti a Dio di quello che viene letto nelle vostre case: un solo libro ateo o immorale può rendere inutile tutto quello che voi avete sacrificato: l’amore, il lavoro, il danaro e le cure per l’educazione dei vostri figli.
Fate entrare nelle vostre famiglie il giornale diocesano, come il Crocifisso e il Rosario.
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Ogni Famiglia abbia il Vangelo

Cooperatori,
Al Giudizio Gesù Cristo verrà a giudicarci portando il Vangelo ed esaminando se l’avremo praticato. Come sarà praticato se non si conosce? E come si conoscerà se non si legge e si medita? Ogni famiglia legga il Vangelo.

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Rendiamo frequenti i Congressini Diocesani del Vangelo

Ecco quanto ci scrivono in proposito da Campagna.
Quanto mi piace la proposta di un Congressino del Vangelo!!!
Studierò il modo come renderlo attuabile in questa piccola Diocesi: che sta celebrando ogni anno un modesto Congresso Eucaristico.
Si preghi che il Signore feconda i semi che codesta mirabile Società va propagando nelle anime.
Con distinti ossequi. Dev.mo S. C.

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Molto Rev. Signore,
La sua lettera, contenente una proposta, che io trovai non solo buona, ma ottima, è stata da me rimessa al Rev.mo Can. Eugenio Monticone. Egli l’incaricato diocesano eletto dal nostro Vescovo per la diffusione del
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Vangelo, e farà tutto il possibile per riuscire ad un piccolo Congresso. A suo tempo scriverà alla S. V. intanto io la prego di notificarmi (con suo comodo in caso affermativo s’intende) se la Scuola Tipografica di S. Paolo tiene «Giovani Provveduti, Le Visite di S. Alfonso…» e in qual prezzo. Ringraziamenti ed ossequi. Suo devotissimo servo Don Giuseppe Mezzadonna.

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Quanto bene e quale aiuto sono per la diffusione del Vangelo i Congressini locali che attuano i Congressi Maggiori.

IL DIVIN MAESTRO

Da leggersi da tutti è il libro «Divin Maestro» (Vangelo concordato). Gli esempi di Gesù, la sua parola divina hanno attrattiva sul nostro animo e ci fanno gran bene. Ne abbiamo stampate una nuova edizione a caratteri grandi.

Ai nostri Cooperatori raccomandiamo la diffusione del «Divin Maestro» come ossequio a Gesù Bambino. Ogni copia costa L. 3 franco di porto.

Date alla chiesa un Missionario della Buona Stampa

Una signorina, madrina di un nostro Chierico venne nei giorni scorsi a far visita al suo protetto. Ebbe parole d’incoraggiamento e si dimostrò molto contenta del suo chierico perché spera di aver presto un sacerdote suo .
Un’altra signorina viene di frequente a trovare il suo chierico, si trattiene famigliarmente con lui, s’informa di quanto abbisogna, lo tiene come figlio suo e sovente esclama: Ah quando celebrerà la prima Messa, che gioia proverò!! Sarà il più bel giorno di mia vita .
Quante buone persone potrebbero procacciarsi questa gioia, di avere un sacerdote loro! che si badano a spese per adornare di fronzoli il proprio corpo, non si badano a spese per soddisfare i propri capricci, e per stare bene e poi non si spende una piccola somma per procacciare godimenti e beni spirituali alla propria anima!
Assicuriamo a tutte le madrine e a tutti i padrini che i loro protetti ogni giorno pregano per loro.

Le persone che si ascrivano alle duemila messe incominciano a partecipare al frutto di dette messe il giorno dopo la loro iscrizione, anche se il loro nome non fosse ancora giunto a noi.
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LE OFFERTE DEI DIVOTI DI S. PAOLO

Date ai poveri quello che vi sopravanza

È Gesù che ci rivolge l’invito: «date ai poveri quello che avete in più». Si accondiscende all’invito di un amico e perché non accettare l’invito di Nostro Signore? E il Signore promette il centuplo a chi fa elemosina: «Colle tue ricchezze, coi tuoi mezzi dice Egli onora il Signore e si moltiplicheranno i tuoi beni, abbonderanno i tuoi granai e le tue cantine».

Offerte per preghiere

Vi sono persone che dicono: se ottengo faccio un’offerta. È molto meglio dire: faccio l’offerta per ottenere, così il Signore resta impegnato a concederci quanto chiediamo.
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Offerte in natura

Colui che fa elemosina non impoverisce; colui invece che disprezza chi lo supplica troverà la miseria. Colui che colle sue sostanze soccorre il povero e le opere buone vivrà lieto e felice poiché la benedizione del cielo pioverà sopra la sua casa «dice il Signore». I giovani beneficati ringraziano e pregano per ciascun benefattore .

Offerte per il pane

Sebbene il grano sia diminuito di prezzo tuttavia costituisce ancora una ingente spesa per la Casa: circa MILLE lire ogni giorno!!! Siamo perciò riconoscentissimi a quante persone ci vengono in aiuto a coprire tale spesa.


Offerte per il Raggio

Una Signora venuta a San Paolo a trovare il figlio disse ad un sacerdote della Casa: «Prenda questo anello; e se lo levò dal dito, l’offro per il raggio affinché il Signore mi faccia guarire il mio marito da lungo ammalato. Son Povera, ma mi privo volentieri di questo ricordo per il Signore».
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Il lavoro dei buoni Amici
per la chiesa S. Paolo

Ci congratuliamo vivamente con le nostre brave cooperatrici. Esse hanno accolto volentieri l’invito fatto loro nel mese di settembre e ingaggiarono proprio una santa gara per prepararci paramentali sacri, lini e tovaglie per la nostra Chiesa.
Ora la gara è incominciata e bisogna condurla a termine, con santo entusiasmo, perché se chi incomincia è già alla metà dell’opera solo chi persevera avrà il premio.
Vi sono persone che possono benissimo disporre di abiti di seta non più usati; altre tengono anelli, orecchini o catenelli di oro o d’argento forse rotte o non più usate; altre dispongono di pezzi di lino: perché non farne dono al Padre Celeste il quale ne è già il vero padrone?
La signorina Basso di Cornegliano ci ha regalato la seta bianca per farne due conopei pel Santo Tabernacolo e ci promise ancora seta pel conopeo della S. Pisside.
Le signorine Bertello di Cornegliano anche ci regalarono delle sete in colore.
La nostra cara e benemerita cooperatrice Signorina Maria De Bernardi di Neive che ha fatto un elegante camice, tutto lavorato al filo per la casa di Roma, sta lavorandone altri tre che serviranno per la Messa solenne alle feste di S. Paolo.
La signorina Onorina Calliano ci offre il suo delicato lavoro di intere settimane per prepararci pianete, tovaglie, conopei ecc.
La signorina Bergolo di Alba viene tutte le settimane qualche giorno a stirare la roba della Chiesa.
La Signorina Torrengo Argentina di Sinio ci procura il lino per una tovaglia all’altar maggiore.
La Signorina Brero Modesta di Verduno, venne qualche giorno dalle Pie Discepole ad imparare a lavorare al filè desiderando continuare quest’inverno da casa sua a farci questo lavoro e provvederci i pizzi per tovaglie.
Un gruppo di Signorine d’un paese qua vicino ci hanno promesso di fare una recita di beneficenza per offrirci una pianeta verde.

Per i Piviali

Sig.ra Agostini Maddalena per piviale L. 10; Sig.ra Gnecchi Elisabetta 10; Signor Petitti per piviali 10; Sig.ra Gasverde Maria 10 per piviali; Sig.ra Ferraris per piviali 10.
Deo gratias a tutte ! Noi preghiamo il Padre Celeste a ricompensare il loro sacrificio.

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Teol. G. Alberione – Direttore Resp.
ALBA – Scuola Tip. Editrice – ALBA

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La Santa delle Rose
S. Teresa del Bambino Gesù


Vita popolare, scritta da quella medesima carmelitana che ci ha dato la traduzione italiana della «Storia di un'Anima».

Entri in tutte le case!

Per far del bene, per incoraggiare i buoni, per convertire i peccatori.

Occasione per la propaganda


Chi legge questa vita diventerà, senz'altro, ammiratore e devoto della Santa. La lettura è piacevole e mette nel cuore un'onda viva di amore per le cose celesti. Anche i cuori più duri saranno rammolliti e commossi dall'incanto che emana da queste pagine.
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