Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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INTRODUZIONE GENERALE


1) Contenuto di questo volume. In questo quarto volume dell'opera omnia del Sacerdote Giacomo Alberione (1884-1971), Fondatore della Famiglia Paolina, vengono pubblicati per la prima volta alcuni scritti che, per la loro brevità, non potrebbero costituire, singolarmente presi, materia per un libro di un discreto numero di pagine. Gli scritti qui riuniti hanno diversi caratteri comuni: 1) essi si riferiscono al periodo anteriore all'ordinazione sacerdotale del loro autore, o agli anni immediatamente posteriori (1901-1908 circa); 2) essi hanno un contenuto ascetico-morale-dottrinale con un comune riferimento all'amore verso Dio; costituiscono una via all'amore o un poema dell'amore a Dio. Come titolo comune si è scelta la frase Sono creato per amare Dio, ricavata dal contenuto di questi stessi scritti.

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Ecco l'ordine degli scritti, che vengono qui editi:
1. – Diario. Ha indole spirituale ascetica. L'Autore mise a questo scritto il titolo latino: «Homo... multis repletus miseriis», tolto dal libro di Giobbe (14,1) e che equivale alla frase italiana: «L'uomo è pieno di molte miserie».
2.
– Discorso funebre, letto sulla tomba del compagno chierico Agostino Borello. L'Autore scelse come titolo del discorso la frase dell'Apocalisse (14,13): «Audivi vocem de coelo dicentem mihi: Beati mortui qui in Domino moriuntur», che equivale alla frase italiana: «Sentii una voce dal cielo che mi diceva: Beati i morti che muoiono nel Signore».
3.
– Elevazioni. Traccia di meditazioni ed esempi edificanti.
4.
– Confessioni di S. Agostino. Sommario del contenuto dei singoli Libri delle Confessioni, e alcune Massime pratiche.
5.
– La Bibbia. Dissertazione che intende dimostrare che la Bibbia è libro divino, perché è il libro dell’umanità.

2) Breve accenno al valore del volume.

Questo libro, che esce quarto nella serie degli scritti inediti dell'Opera Omnia di Giacomo Alberione, risente fortemente della giovane età dell'Autore e della sua formazione seminaristica.
È molto importante tenere presenti questi due elementi. La giovane età, dà ragione degli «ardori giovanili» espressi con la tipica decisione della gioventù nelle affermazioni, nei giudizi e nelle sentenze che abbondano in questo scritto. Gli studi biblici, come allora venivano impartiti nei Seminari, ci spiegano le sue osservazioni sulla Sacra Scrittura.
Si tratta evidentemente di due limiti. Ma per chi ha seguito la crescita umana, lo sviluppo del pensiero ed il cammino spirituale del Fondatore, queste pagine sono illuminanti sia per alcune note caratteristiche che gli sono rimaste costanti, sia perché evidenziano la trasformazione Spirituale compiutasi nel corso della sua lunga esistenza.
Soprattutto dalle pagine del
Diario vengono evidenziati i pregi, i difetti e le tendenze che G. Alberione riscontrava in se stesso e la preoccupazione di orientare tutte le sue forze verso la formazione integrale della sua personalità.
Per chi vuol conoscere a fondo la personalità poliedrica del futuro Fondatore e le note tipiche del suo carattere, il
Diario offre spunti molto rilevanti che manifestano il costante lavoro interiore realizzato da G. Alberione per giungere al dominio di sé, alla conquista delle virtù, al riequilibrio di certe inclinazioni, alla guida della sua fantasia quanto mai sbrigliata, sì da orientare la sua vita interamente all'amore di Dio, perché l'unico mezzo per andare a Dio e raggiungerlo è l'amore (cf. SC 4).

3) Metodologia usata in questa edizione

Oltre alla presente Introduzione generale, prima del testo di ogni singolo scritto edito in questo volume, verrà messa una breve Introduzione particolare.
Per rendere più spedita la lettura anche a coloro che ignorano la lingua latina, verrà riportata in nota, e in carattere corsivo, la versione italiana delle frasi latine che si incontrano nel testo. Intercalare frasi latine negli scritti e nella predicazione era un costume del tempo, specialmente presso gli ecclesiastici, e Don Giacomo Alberione se ne servì largamente, e con un certo felice effetto.

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La numerazione marginale è unica per tutto il volume, e l'indice alfabetico (argomenti, luoghi, persone) faciliterà l'utilizzazione dell'opera e la sua consultazione.
La sigla scelta per questo volume è SC: esso, seguita dal numero marginale, sarà di aiuto a chi desiderasse citare il testo.


Roma, 13 Maggio 1980

Sac. Giuseppe Barbéro ssp.

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