Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XXIII

S. PAOLO
OTTOBRE - NOVEMBRE 1948

IN MEMORIAM

Un'altra dolorosa notizia dobbiamo comunicare ai cari Fratelli: la morte inaspettata ed in circostanze tragiche del carissimo Discepolo

Fra PAVAN LIBERALE M. ALFONSO

avvenuta il 13 Ottobre u. s. nei pressi di Novi Ligure.
Egli era nato il 27 Aprile 1995 a Morgano (Treviso), ed era entrato in Congregazione nel 1926. Quivi emise la prima Professione il 7 Luglio 1929 e quella perpetua il l.o Febbraio 1933. Fu, quindi, nella nostra Congregazione, uno dei primi Discepoli del Divin Maestro.
Amò la sua vocazione alla quale rimase fedele, e si mostrò sempre affezionato alla Congregazione, per la quale lavorò con impegno, non risparmiandosi nei sacrifizi.
Negli uffici e nelle mansioni che i Superiori gli affidarono, particolarmente nell'apostolato della propaganda, egli cercò d'impegnare tutte le sue capacità, i suoi talenti, supplendo alle deficienze, che ben conosceva, con la preghiera e la generosità.
Tutti i Fratelli che lo hanno conosciuto, specialmente in questi ultimi anni, rendono di lui questa buona testimonianza: «Pregava molto!»: quando ora in casa, soleva infatti fermarsi a lungo in Cappella.
La morte lo raggiunse sul campo del suo lavoro. Era andato ad Alba per una grossa ordinazione di libri da spargere, come buon seme, in nuovo giro di propaganda. Improvvisamente, per lo scoppio di una gomma della macchina su cui si trovava, fu investito ed ucciso da un camion che sopraggiungeva.
Ci auguriamo che la morte, cogliendolo sul campo di apostolato, lo abbia presentato onusto di meriti al tribunale del Giudice Divino.
La sua tragica fine, mentre richiama tutti al pensiero dell'Eternità, impegna i Confratelli Sacerdoti e Discepoli a suffragare l'anima sua con abbondante carità.


[SPUNTI DI MEDITAZIONE]

Roma, Ognissanti 1948


Cari fratelli,

Questi giorni ci fanno meditare: su la Chiesa trionfante a cui siamo invitati ed alla quale ci avviciniamo; su la Chiesa purgante che dobbiamo soccorrere e che molti insegnamenti ci offre; su la Chiesa militante nella quale e per la quale si combatte, si spera, si prega: sotto l'unico Re, Sacerdote e Maestro Gesù Cristo, nostra Via, Verità e Vita.

***

Ho ricevuto notizie e domande varie di vestizioni religiose di Aspiranti. Grande gioia! Il Vescovo di Alba Mons. Re conchiudeva sempre la funzione della vestizione dei Chierici con queste parole: «Abbiamo dato l'abito ai giovani aspiranti al Sacerdozio: con la fiducia che essi un giorno abbiano a lavorare nelle Parrocchie della nostra Diocesi, per le anime». Pensiero simile è da ripetersi da noi: ecco le speranze dell'amata nostra Congregazione!
Riflettiamo intanto: nella mente dell'Istituto e della Chiesa l'abito è: un distintivo, un premio, una salvaguardia, una difesa.
La nequizia di tempi e di luoghi impone, però, una giusta prudenza nel portarlo. I Nostri vestono secondo il Clero della nazione in cui si trovano. Ma questo non significa mai allinearsi in tutto ai civili. Sempre dignità, sempre tutto in nero (o bianco, come in qualche luogo è richiesto), sempre la serietà del Religioso. Vi sono evidentemente pericoli, ai quali l'inesperienza e la nostra natura guasta ci possono esporre, Nessuno abbia da piangere troppo tardi. Sempre, tutti, in ogni luogo: vivere così che la giornata sia preparazione alla Messa ed alla Comunione del giorno seguente.
Si deve per necessità trattare con i borghesi: ciò si compia per vera necessità, nel più breve spazio di tempo, con un contegno e con discorsi convenienti ad un Religioso.
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Vi sono molte cose che solo il Signore ci può far conoscere. È sempre necessario con umiltà e fiducia compiere le pratiche di pietà, invocando la luce celeste.
L'esame di coscienza, la meditazione, la visita al SS.mo Sacramento assicurano anche il buon frutto della Messa, Comunione, ecc. Non si trovino facili pretesti per tramandare od anche per omettere.
Nessun tempo della giornata è più utile per noi, per i nostri e per l'apostolato di quello della preghiera. Il demonio è astuto: per disarmarci tenta contro le pratiche di pietà; una volta disarmati muoverà i suoi assalti più forti ed astuti. «Unusquisque tentatur a concupiscentia sua abstractus et illectus. Deinde concupiscentia cum conceperit, parit peccatum; peccatum vero cum consummatum fuerit, generat mortem. Nolite errare, frates mei dilectissimi» (Jac. 1, 14-16).
Tutto sotto la luce dell'Immacolata. Tutto in preparazione al S. Natale. Tutto in vista del Paradiso che si avvicina!
Auguri, carissimi, di beni celesti: luce, conforto, meriti per la vita eterna; e dei beni che desidera il vostro cuore nelle attuali circostanze.
Affezionatissimo

M. ALBERIONE


Giova
sapere che è cosa buona favorire per l'Anno Santo l'affluenza dei pellegrini a Roma. Si noti però che siamo scarsi di locali: non prendere quindi impegni senza avere prima preso l'intesa col Vicario Generale.

L'APOSTOLATO CINEMATOGRAFICO

«Far conoscere Gesù Cristo nella sua dottrina, nella sua morale, nei mezzi di salute è grazia» è compito e fine nostro speciale.
I mezzi sono le edizioni: stampa, cinema, radio, ecc.; secondo i tempi, secondo le possibilità, secondo le attitudini personali.
Non è un altro Apostolato quello del cinema, ma il medesimo: far conoscere Gesù Cristo. Maestro Divino. È un altro il mezzo che si usa. Esempio: per dare una notizia si può: parlare a voce, scrivere una lettera, stampare un articolo sul giornale, mandare un telegramma, fare una telefonata, parlare alla radio, ecc. ecc. Mezzi diversi secondo le circostanze; ma lo stesso fine di far conoscere una notizia.
Ed allora? Il medesimo zelo, il medesimo senso di responsabilità, le medesime sante industrie: per il libro, il cinema, il periodico, ecc.
Oggi il cinema ha preso tale sviluppo che il Papa Pio XI ha scritto un'Enciclica; Pio XII ha preso tutte le occasioni per parlarne; venne istituito un Centro Cinematografico Cattolico presso la Santa Sede; molti Istituti Religiosi, Parroci, Cattolici, i maggiormente responsabili nella società, si preoccupano e lavorano per il grande problema.
Pio XI scriveva: «Tutti sanno quanto danno producano nelle anime le cattive cinematografie. Esse divengono occasione di peccato, inducono i giovani nella via del male, perché sono la glorificazione delle passioni...
Le buone rappresentazioni possono esercitare una influenza profondamente moralizzatrice su coloro che le vedono. Oltre al creare, possono suscitare nobili ideali di vita...».
Il Cinema raccoglie in sè la potenza benefica o malefica del teatro, della fotografia, della stampa, della radio, della parola viva, della pittura, ecc. Le conseguenze sopra un'anima, in un Istituto, in una Parrocchia, nella società, nelle relazioni internazionali, nella Chiesa sono incalcolabili: in bene od in male.
Cinema cattivo è grande laccio del diavolo per prendere le anime. Cinema buono è grande rete per coloro che Dio ha fatto pescatori di uomini. Dando una pellicola non si può misurare quanti peccati s'impediscono in quelli che forse avrebbero assistito ad una scandalosa rappresentazione. Ugualmente una pellicola buona non si può prevedere quali buoni sentimenti e pensieri e desideri possa esercitare in un'anima. Vi sono vocazioni nate dal film missionario, come dal libro missionario e periodico missionario, come dal discorso missionario in Chiesa od alla radio.
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DALLE NOSTRE CASE

ROMA. La Chiesa Regina Apostolorum
incontra difficoltà: tuttavia continuano i lavori. - Il Noviziato per gli Aspiranti al Sacerdozio è stato stabilito ad Albano (Roma).
CINA. È ben avviata la costruzione della casa. Occorrono preghiere per i rivolgimenti politici di quella grande nazione.
CANADA'. Terminata la casa, ben riuscita, e aperto il Noviziato.
INGHILTERRA. Il giornale «La voce degli Italiani» prospera; finalmente i Nostri abitano in casa loro.
POLONIA. Facciamo preghiere speciali, anche la nostra tipografia è stata nazionalizzata.
CILE. Abitano ora in casa propria, i Nostri stanno raccogliendo i primi giovani.
ISOLE FILIPPINE. Onore al merito! Fra Gregorio ha assistito il lavoro per la costruzione della Casa e Chiesa con grande amore ed intelligenza. Il risultato è molto soddisfacente.

Si assicura

È vero: la partecipazione al frutto dele 2400 Messe annuali, per parte dei nuovi iscritti all'Unione Cooperatori incomincia solo quando essi vengono segnati sul registro della Casa Generalizia, e ciò senza eccezioni. Però si assicurano tutti che: appena ricevuti gli elenchi e le raltive percentuali di offerte SUBITO se ne fa la registrazione.
Questo in risposta a varie domande.

CORREDO
per il Noviziato

E' prescritto che gli Aspiranti alla Pia Società S. Paolo, siano essi studenti o discepoli, portino un corredo: quello elencato nel Programma. Tale corredo deve poi essere rinnovato man mano che i capi di essi si deteriorano, e completano ove qualcosa fosse mancato all'entrata.
Qualora la famiglia non potesse provvedere a tutto, vi possono essere dei Benefattori ai quali il giovane, sotto la guida del Maestro, può rivolgersi.
Ma al Noviziato il giovane deve arrivare con il corredo completo; esso, terminato il Noviziato, passa all'Istituto con la Professione, pur rimanendo in uso del nuovo Professo. Qualora questi non perseverasse, verrebbe restituito, se e come esiste.
Se un Aspirante non possiede il corredo completo od in buono stato, non venga inviato al Noviziato. Molte considerazioni richiedono questa disposizione.
Non verrà accettato se non porterà quanto è qui sotto elencato; si avverte in tempo, affinché tutto sia provveduto; e nella domanda di ammissione al Noviziato si dichiari se è provvisto in
tutto.
Elenco del corredo necessario:
Un materasso di lana (m. 1,80x0,90) con cuscino, baule, due copriletti bianchi, coperta di lana, imbottita, 4 lenzuola, 4 federe da cuscino. Abito religioso con fascia o cinghia, soprabito o mantello, cappello, blouse da lavoro; corona del Rosario, Messalino, Liber Usualis per il canto, libro di preghiere. Due paia di calzoni scuri, tre paia di scarpe (o due paia di scarpe ed uno di sandali), quattro paia di calze da inverno ed otto da estate, sei camicie, quattro paia di mutande da inverno e quattro da estate; quattro flanelle da estate e quattro da inverno; sei asciugamani, sei tovaglioli, dieci fazzoletti. Spazzole da abiti e da scarpe con lucido; pettine, pettinetta, spazzolino per i denti e dentifricio.
Ogni capo di biancheria deve portare il numero proprio. Tutto sia spedito o portato in tempo.
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