Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Cooperatori e partecipazioni alle 2400 SS. Messe

Si riconferma quanto è stato scritto nel San Paolo. Sono stato contento che venne da quasi tutti, subito, dichiarato giustissimo e ragionevolissimo quanto fu detto, che è in fondo, soltanto un richiamo delle norme che ne hanno regolata la istituzione sin dal suo nascere.
Dall'estero si mandano nome e percentuale ogni uno o due mesi, perché gli iscritti incomincino a partecipare alle Sante Messe ed ai beni spirituali.
Con la posta aerea la trasmissione è tanto rapida che moralmente si può dire «partecipano subito», riducendosi il ritardo a qualche giorno soltanto.

Riparazioni ai danni di guerra

Nelle nazioni in cui la guerra ha prodotto danni e rovine sono state emanate disposizioni per le riparazioni e le ricostruzioni. I Nostri hanno saputo approfittarne con intelligenza e buoni risultati in parecchi luoghi, in altri non ancora sufficientemente. Con l'esame, i consigli, l'abilità, che userebbe San Paolo nel caso nostro, ciascuno si valga dei favori della legge e delle vie aperte dalla Provvidenza in questo tempo.

Benefattori Insigni

Alcuni Superiori chiedono di interessarci per ottenere a Benefattori insigni e veramente degni qualche decorazione pontificia. E' cosa buona, e può servire ad affezionare sempre più questi Benefattori all'Istituto. La via più breve e da seguirsi per ottenere le suddette decorazioni, è di rivolgersi al Nunzio o Delegato Apostolico della Nazione; affinché egli direttamente presenti regolare domanda alla Segreteria di Stato. E' però bene che noi ne siamo avvisati per potere seguire la pratica.

Pro-memoria per i Maestri delle Case

1. I Superiori governino con sincerità; nel rispetto e per mezzo dei Superiori subalterni; dando fiducia ad ogni membro che a loro si rivolga.
2. I Superiori guardino al Padre Celeste che si compiacque del suo Figlio diletto: riconoscano , lodino, si compiacciano di ciò che è vero, che è buono, che è retto, che è bello; se torna a decoro di chi ha fatto il bene e mette in rilievo buone qualità, aborriscano ogni gelosia, ogni invidia, ogni egoismo.
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3. I Superiori non sospettino, non siano ostinati, non cambino facilmente sentire, osservino le Costituzioni, radunino spesso i vari Consigli, li sentano e governino con il Consiglio di governo della Casa, e chiedano ai Superiori le licenze necessarie.
4. Se io ancora piacessi agli uomini, non sarei servo di Gesù Cristo. Né piacere agli uomini, né piacere a sé.
Ma distinguiamo e non confondiamo: altro è piacere agli uomini, altro è il rispetto alla personalità, ai diritti, all'autorità degli uomini; quello è disordine, questo è giustizia.
5. Soprattutto i Superiori badino a non dare disposizioni nulle.
6. I Maestri delle Case abbiano diligente cura a osservare la residenza (art. 361) ; la casa si ordina e cresce sotto gli occhi; vedano paternamente, controllino amorosamente, guidino soavemente, diano la più ampia fiducia, ma si ritengano responsabili dell'andamento generale; perciò stiano a casa.
E quando han bisogno di assentarsi per un tempo notevole ne informino i Superiori e ne abbiano il consenso.
7. Qualche volta si trova il «San Paolo» nelle Case, destinato un po' a tutti gli usi: questo suppone uno sguardo o una lettura affrettata. Lo si legga diligentemente, alla conferenza e da ciascuno, e poi lo si raccolga in repertorio; a Casa Madre sono tutti ben conservati, e servirono a documentazioni e a indirizzi molto importanti.
È certamente segno di verace affetto, di figliale stima, di docile adesione all'autorità della Congregazione e al suo spirito il modo bello con cui si riconoscono e si interpretano e si applicano le comunicazioni del «San Paolo».
8. I Superiori provvedano con paterna carità le cose necessarie ad singoli;
I singoli, per amore di povertà si astengano dal superfluo; se però qualcuno ha bisogno di qualcosa in particolare con umiltà, e fiducia lo chieda al Superiore.

«Ogni disciplina pare che porti tristezza; ma il suo frutto è gaudio e pace».
«I molti» in Casa sono condotti da questo spirito; essi sono «i molti».
Vi è chi non si fa regolare da questo spirito; chi volontariamente cauteria la sua coscienza e si «arrangia». Vi è chi, vi è qualcuno che cammina così fuori via e fuori casa. Noi lo supplichiamo per il nome di «Colui che viene e non tarda» a ordinarsi piamente nella virtù, nella giustizia, nella religione.

T. M. G.

Note varie


Nidi di Vocazioni

Quanti giovani le nostre Case possono accogliere, li accolgano; non rifiutino le domande: il rifiutarle può paragonarsi ai genitori che rifiutano i figli. Praticamente ora mirate alle vocazioni di giovani tra i 15 e i 23 anni.
Le vocazioni tardive hanno particolarmente importanza: notiamo però che siano il fiore! non lo scarto della società: siano il fiore per intelligenza, per generosità col Signore, per salute, per bontà di carattere, per amore all'apostolato.
I fanciulli accettiamoli da buone famiglie secondo le Costituzioni con il corredo sufficiente, con un minimo di pensione; e questo minimo si richieda, si esiga, soavemente fortemente; è tra i segni di vocazione. È bene essere larghi nelle concessioni: ma poi non si discuta più sull'esecuzione.

Apostolato

Abbiamo fiducia in quello che si scrive e in quello che si stampa in casa.
Poi non facciamo blocco intorno a noi: ordiniamo i libri alle nostre Case; paghiamo i libri alle nostre Case; mandiamo i libri alle nostre Case. Quanta benedizione di Dio vi e in questo esercizio di comunione di Apostolato! E quanta difesa dallo spirito di commercio.

La buona propaganda

Credetelo, carissimi; la buona propaganda dei «Libri della Madonna» è seme irrorato dallo sguardo, dal sorriso, dal compiacimento della Madonna: perciò non è seme arido, non è lavoro senza mercede, non è fatica di scarso effetto; avranno bene le anime, avrete vantaggio voi, avrà il Suo cespite la Madonna. Non si misura soltanto col tempo, collo spazio, col senso, colla ragione, colla necessità: l'eroismo della confidenza dà frutti plurimi. Perciò prendete i libri della Madonna, e vedrete che tengono le ali.

T.M.G.

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