Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Roma, 23 dicembre 1962
Per il 25° di SACERDOZIO di alcuni Sacerdoti5
L'Epistola della Messa di oggi comincia con quelle parole "Sic nos existimet homo ut ministros Christi, et dispensatores mysteriorum Dei. Hic iam quaeritur inter dispensatores, ut fidelis quis inveniatur..." (Cor 1, 4, 1-5). Il che vuol dire che ogni uomo deve considerare il Ministro di Dio, come Ministro di Gesù Cristo stesso e dispensatore delle ricchezze eterne che il Signore ci ha portato dal Cielo.
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Oggi, celebriamo con gioia la solennità del 25° di Messa di alcuni Sacerdoti, e che si tratti di sacerdoti che sono stati amministratori e dispensatori fedeli voi ne potete testimoniare perché ne conoscete le opere, la fedeltà, la generosità. Sì, fedeli, da 25 anni. Amministrare la parola di Dio, amministrare i Santi Sacramenti, amministrare quello che serve per l'eterna vita. Il sacerdote è il messo di Dio. "Come il Padre ha mandato me, dice Gesù, così io mando voi". Cioè il Sacerdote ha la missione di Gesù Cristo stesso. Gesù ha detto di sé che è la Via la Verità e la Vita, e questo pure si deve dire del Sacerdote, perché è mandato come Gesù è stato mandato dal Padre per noi uomini.
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Gesù ha detto: "Io sono la Via la Verità e la Vita". Il Sacerdote deve compiere queste stesse mansioni. Gesù dice ancora che il sacerdote deve essere come una "città posta sul monte" affinché gli uomini la vedano, si orientino e arrivino alla città santa che è la Chiesa, che è la via della salvezza eterna.
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Il Sacerdote ripete la parola di Gesù. Non dice parole proprie, non fa ragionamenti personali, ma si appella sempre alla parola di Dio. Lo stesso san Paolo diceva: "Io ho parlato tra di voi - scrivendo a coloro che l'avevano sentito - ma ho ripetuto quello che Gesù ha insegnato". Ecco il ministero sacerdotale: - ripetere l'insegnamento di Gesù.
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E se nel mondo il cristianesimo continua a vivere e si diffonde e arriva man mano ad altre nazioni, è per l'opera del Sacerdote. Senza i sacerdoti,. la vita cristiana si perderebbe e si ripiomberebbe nel paganesimo.
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Primo dovere del sacerdote è perciò quello di insegnare ciò che Gesù ha detto: insegnare i Comandamenti e la via della perfezione. L'osservanza dei Comandamenti che sono per tutti i cristiani, e la via della santificazione e della perfezione, che è in particolare la via nostra, quella che risulta dalle Costituzioni.
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Gesù ha ancora detto: "Io sono la Verità...
andate e insegnate... insegnate e fate discepole tutte le genti". Questo insegnamento, questa predicazione da noi si fa specialmente per mezzo delle tecniche audiovisive e in primo luogo della stampa. Quale abbondanza di pubblicazioni e quale contributo d'intelligenza e miglioramento ha dato all'Ufficio Edizioni il Sacerdote che fra poco celebrerà la santa Messa6. Nelle sante Messe già celebrate e in quelle che celebrerà porta tutto il cumulo dei desideri grandi di bene e quello che serve alle nostre anime, portandoci tutti nel cuore, con le nostre intenzioni.
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Il popolo che viene in chiesa molte volte è poco, e pochi sono ad ascoltare la parola di Dio e anche gli stessi catechismi non son sempre frequentati come conviene. Così, se non vengono a prendere la parola di Dio, con la stampa la si manda in casa alle singole famiglie, alle singole anime mediante il libro e i periodici, ,affinché, usando i mezzi moderni nessuno possa lagnarsi che la parola di Dio non è arrivata a loro. Soltanto quando la si rifiuta non la ricevono; ma allora la colpa è loro.
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Voi siete la luce del mondo, la luce che ha acceso Gesù Cristo.
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In terzo luogo il Sacerdote è, come Gesù Cristo e per Gesù Cristo, la Vita. La vita che si comunica alle anime nel Battesimo, la vita che vien ridata se è perduta nel Sacramento della Penitenza, la vita piena che viene data nel Sacramento della Comunione; e poi tutto quello che è preghiera, i Sacramenti stessi sono la vita dell'anima, la vita che giorno per giorno viene alimentata e cresciuta. Ecco allora completo l'ufficio del Sacerdote.
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Tutti dobbiamo sentire bassamente di noi e tanto il Sacerdote come il semplice cristiano, devono approfittare del Sacramento della Penitenza e presentarsi al Confessore per ottenere il perdono delle proprie mancanze. Ma accostarsi con le dovute disposizioni di umiltà, di santi desideri e di buona volontà di migliorare, di santificarsi. Il ripetersi delle confessioni deve segnare un qualche progresso. Il nutrimento che il mattino si ha, per mezzo della Comunione, deve crescere le nostre forze. Ringraziare il Signore di questo dono fatto alla Chiesa: del Sacerdozio. "Come il Padre ha mandato me, così io mando voi", dice Gesù ai suoi Sacerdoti.
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Quali impegni, quali pensieri debbono seguirci in questa giornata?
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1. Lavorare per le vocazioni Sacerdotali. Nessuno ne è dispensato. Tutti coloro che si servono e godono dei frutti del Ministero Sacerdotale hanno il dovere di cooperare alle vocazioni sacerdotali. Si è promossa l'Unione per le vocazioni, per tutte le vocazioni. Parlando però specialmente delle vocazioni sacerdotali dobbiamo dire che la Unione ha questi scopi: 1) si curi il reclutamento delle vocazioni di buoni giovanetti; 2) la loro formazione santa, perché si preparino degnamente alla missione che il Signore affiderà loro; 3) pregare perché divenuti Sacerdoti, essi compiano un ministero santo e siano veramente per tutte le anime Via, Verità e Vita. Quindi questa Unione abbraccia tutta la vita di colui che è chiamato, e tutto il suo ministero, onde compia sempre quello che è nei disegni di Dio.
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2. Avere zelo per le vocazioni Sacerdotali, se si vorrà in punto di morte avere il conforto del Ministro di Dio che ci assolva, che ci porti Gesù, che ci purifichi col Sacramento della Confessione, per mezzo del Sacramento dell'Olio Santo, e con l'applicazione della indulgenza plenaria. Meritarsi questa grazia: di essere assistiti in punto di morte da santi Sacerdoti. Questa grazia la meriteranno coloro che si sono adoperati per le vocazioni, per il reclutamento, la formazione, la preghiera per il ministero sacerdotale e perché le anime assecondino l'opera del Sacerdote e vi corrispondano.
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3. Vi sono molte anime che continuano a domandarmi: "Posso offrirmi vittima per la santificazione dei Sacerdoti?" Questo si può concedere quando un'anima è preparata: non tutte sono preparate a far questo atto eroico, ma quelle anime le quali hanno una maggiore effusione di grazia e di luce divina, con il consiglio del Confessore, possono farlo. Nella coroncina al Sacro Cuore di Gesù, in un certo punto si esprime questo pensiero, e cioè, che il Signore mandi vocazioni sacerdotali alla Chiesa di Dio e che i Sacerdoti siano santi, siano la luce del mondo, siano veramente Via Verità e Vita. Questo punto della coroncina al Cuore di Gesù va detto con speciale devozione.
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Nella santa Messa di stamane il primo pensiero sia dunque di ringraziamento al Signore per aver dato buoni Sacerdoti alla Congregazione e per il bene ricevuto dai Sacerdoti Paolini. Pregare perché essi si santifichino e perché operino un bene sempre più profondo nelle anime e che le anime siano sempre disposte a ricevere il bene che proviene dai Sacerdoti.
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Pregare ancora perché il Signore li conservi a lungo, a lungo.
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Vedete, i Sacerdoti Paolini fanno un lavoro che è doppio, che è estenuante. Anche se esternamente non si conosce, non si rileva, lo si deduce dal gran numero di Sacerdoti defunti giovani. E' il consumarsi! e gran parte di questo lavoro è andato a beneficio vostro.
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Allora: preghiera, umiltà, e fiducia, e tutti i giorni ricordare i Sacerdoti nella preghiera, specie nella Comunione e nella visita al SS.mo Sacramento.
Sia lodato Gesù Cristo!
Tip. Figlie di S. Paolo - Roma - Gennaio 1963
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5 Ottavo. Sempre con la medesima carta e formato. A pagina 7: "Tip. Figlie di S. Paolo - Roma - Gennaio 1963". C'è la registrazione.

6 Don Valentino Gambi.