Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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MARIA MADRE DEL DIVIN PASTORE20 Storia
1. E' una festa che si celebra specialmente in Toscana, nel Parmense, in Sicilia, in Inghilterra e da tutto l'ordine dei Cappuccini. Da questi ebbe origine, e fu approvata nel 1801 con decreto di Pio VII. Per renderla sempre più cara al cuore dei fedeli, e procurare la più larga effusione, Pio IX l'arricchì di un nuovo speciale ufficio. Generalmente si celebra la prima domenica di maggio o il 3 settembre. I Cappuccini però ed alcune diocesi dell'Umbria, la celebrano la seconda domenica dopo Pasqua.
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Fine
2. Avere santi pastori di anime: è il più grande bene della chiesa e delle anime stesse. Il pastore è santo nella misura in cui imita Gesù Cristo che ha detto: Io sono il buon Pastore (Gv 10,11). Questo Pastore perfetto si è formato sulle ginocchia di Maria, è nato da Maria, è cresciuto con Maria, è accompagnato a sacrificare la vita per il gregge da Maria. Per questo, si chiedono a Maria buoni pastori per la chiesa.
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Fine
3. Stimare le madri che danno un loro figlio alla chiesa: in certe parrocchie si celebra per loro una speciale giornata. Pregare Gesù buon Pastore e la sua Madre santissima che infonda in molti sposi questo desiderio, che è ambizione santa. La gloria di Maria sta qui: nell'essere la Madre di colui che fu il grande sacerdote, maestro ed ostia.
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Fine
4. Essere riconoscenti a Maria per il suo intervento nelle vocazioni sacerdotali e nell'assistenza continua sul Sommo Pastore, il Papa, i vescovi, i parroci che hanno cura d'anime.
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Il buon Pastore
5. Chi è il buon Pastore? E' colui che si fa per il suo gregge, ad imitazione di Gesù Cristo, via, verità e vita.
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Il buon Pastore
6. Via - cioè modello. Il buon Pastore indica al popolo la via più con la sua vita che con la sua parola. Gesù disse nell'ultima cena dopo aver lavato i piedi agli apostoli: Vi ho dato l'esempio, affinché facciate come mi avete veduto fare (Gv 13,15).
Gesù fu l'esemplare perfetto delle virtù individuali, domestiche, civili, religiose, sacerdotali. Tutti possono studiare la sua vita, è una scuola perfetta. Egli ci pasce coi suoi santi esempi.
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Il buon Pastore
7. Verità. Gesù insegnò le verità più alte, necessarie a tutti, in maniera facile, pratica. La sua dottrina ci viene trasmessa dalla chiesa nei catechismi e nelle prediche. Essa riempì i trattati di teologia e le biblioteche. A tutti è necessario possederla in qualche misura. Gesù pasce con la sua dottrina.
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Il buon Pastore
8. Vita. Gesù buon Pastore ci fa vivere con la sua propria vita. La mia vita è Cristo, (Fil 1,21) dice San Paolo. Per riacquistarci questa vita Gesù è morto sulla croce. Il buon Pastore dà la vita per le sue pecorelle. Per mezzo del battesimo nasciamo a questa vita; per mezzo della cresima, essa si irrobustisce; per mezzo dell'eucarestia, si alimenta. Gesù pasce i nostri cuori.
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Nella sacra Scrittura
9. Maria accompagnò il buon Pastore nella sua vita privata, quando egli si preparava all'ufficio di pastore. Nella vita pubblica, Maria la troviamo al principio, a Cana, poi alla fine presso la croce, e quando, nel Vangelo, si dice a Gesù che la Madre ed i parenti volevano parlargli. Ella è la divina pastora, la corredentrice.
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Chi fa il buon Pastore?
10. Chi non è pastore è chiamato da Gesù mercenario; non sono sue le pecorelle, le custodisce solo per interesse, per la mercede o per altro vantaggio umano. Vi sono nel mondo falsi profeti cioè quelli che insegnano senza missione, cercando applausi o guadagni; poco si curano delle anime. Gesù ci ammaestrò a distinguere tra il buono ed il cattivo pastore. Il buono sacrifica se stesso per amore delle pecorelle, il cattivo sacrifica le pecore per amor proprio. Questi vede venire il lupo ed abbandona le pecorelle e fugge; e il lupo le rapisce e disperde. Il mercenario fugge perché è mercenario e non gli importa delle pecore (Gv 10,12).
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Chi fa il buon Pastore?
11. Gesù soggiunse: Io sono il buon Pastore, e conosco le mie pecorelle e le mie pecorelle conoscono me, come il Padre conosce me io conosco il Padre; e do la vita per le pecorelle. Ed ho altre pecore che non sono di questo ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore (Gv 10,14-16).
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I Pastori della Chiesa
12. Pastore universale è il Papa. A San Pietro Gesù ha detto: Pasci i miei agnelli... pasci le mie pecorelle (Gv 21,15-17). Egli guida ai pascoli sicuri i vescovi e tutti i fedeli; è Maestro infallibile; ha il governo di tutta la chiesa.
Poi vi sono i vescovi che, in comunione col Papa, reggono una porzione del gregge di Cristo. Essi insegnano, governano, santificano le anime.
Inoltre i sacerdoti, che in comunione con i vescovi, ne condividono in parte i poteri e i doveri verso i fedeli. Predicano, confessano, amministrano i sacramenti.
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Nel Breviario
13. Maria compie una triplice cooperazione con Gesù buon Pastore: pasce, custodisce, guida il gregge.
Pasce e nutre i fedeli, col pane dello spirito e del corpo. Nella quinta lezione del mattutino, San Bernardo parla così a Maria: Tu sei piena di grazia, piena di celeste rugiada, appoggiata al tuo diletto, carico di letizie. Ciba i tuoi poveri o Signore; anche i cagnolini mangiano delle briciole.
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Nel Breviario
14 Custodisce il gregge cristiano. La chiesa mette in bocca a Maria queste promesse: Come il Pastore visita il suo gregge di giorno, quando è in mezzo alle sue pecorelle disperse, così io visiterò le mie pecorelle ed in tutti i luoghi le libererò nei giorni nuvolosi e foschi. I miei greggi furono dispersi sull'intera terra e non vi era chi li cercasse, ma ecco che io cercherò le mie pecorelle e le visiterò. Le custodirò dai nemici e le renderò sicure dai seduttori. Altrove è detto: Chi riuscirebbe a farsi qualche idea di colei che a somiglianza di ottimi pastori, raduna col suo braccio i suoi agnelli e li stringe al proprio seno? Perciò la chiesa continua a parlare a Maria: Noi bramiamo che tutti gli uomini ti conoscano, ti invochino sotto il dolce titolo di Madre del divino Pastore. O Maria, continua a difenderci.
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Nel Breviario
15. Guida il gregge. Tra le pericolose insidie del mondo, gli inganni del demonio, le illusioni del senso, Maria ci guida.
Nel breviario di questa festa si legge: O Vergine gloriosissima, Madre del divino Pastore, guardaci e dirigici nella via retta. Inoltre: Gesù buon Pastore, che hai dato la vita per le pecorelle, e mentre pendevi dalla croce hai affidato alla Vergine Madre noi, tutto il popolo e le pecorelle del tuo gregge, concedi per la sua intercessione, che seguendoti in terra quale nostro pastore, giungiamo ai pascoli della vita eterna in cielo.
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Frutti
16. Maria ha dato il divin Pastore. Così tutto il bene che arriva a noi per mezzo dei pastori è passato attraverso a Maria. A lei dunque il nostro amore e la nostra riconoscenza.
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Frutti
17. Maria è regina della chiesa, regina del clero, regina di tutti gli apostoli. Ella intercede perché il Signore mandi buoni operai alla sua messe, è il suo ufficio. Il sacerdote deve perpetuare, per gli uomini, il ministero del buon Pastore Gesù, e come Maria è madre del corpo fisico di Gesù, così è pure madre del suo corpo morale. Vi sono vocazioni in cui la provvidenza mariana è molto chiara: Sant'Andrea Corsini, San Giovanni Bosco, Sant'Ignazio e molte altre. Altre volte è meno manifesta, ma se si analizzano i passi, le ispirazioni, infine si vedrà che vi fu la mano di Maria. Ella sta all'inizio del cammino delle buone vocazioni.
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Frutti
18. Avere cura delle vocazioni, cura spirituale e cura materiale, è un grande merito perché grande apostolato. Pensiamo alle sante premure di Maria prima per Gesù e poi per gli apostoli.
Curare le vocazioni è l'opera delle opere. Per questo occorre molta preghiera, molto lavoro, molto insegnamento. Gesù Maestro, formatore dei primi pastori, ci è d'esempio.

Settembre 1942

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20 Settembre 1942