Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CHIUSURA

Voglia il Signore concederci la grazia di rialzare questo lato dell’edificio dell’anima nostra, col darci la grazia di confessarci bene, confessare bene, e predicare convenientemente e con frutto la Confessione . Chi si confessa bene, avrà un premio; chi confessa avrà un premio più grande; chi zela la confessione avrà un grosso premio: «Qui fecerit et docuerit hic magnus vocabitur in regno cælorum!» Imitiamo i grandi santi: S. Giovanni da Pomiceno, S. Antonino, S. Alfonso, il B. Cafasso, il Beato Bosco, l’Apostolo della gioventù: guardiamo a questi che facevano della Confessione il punto a cui tutti indirizzavano.
È difficile confessarsi bene! Sentite questo paragone malizioso: Stavo vicino ad un sacerdote malato; il medico dopo averlo visitato bene dice: «Ha un po’ di tutto, non si sa che cosa dargli; ha consumato tutti i tessuti per cui è inutile la cura: egli ha consumate le sue forze nel bere, non bisogna più dargli da bere!» In altra occasione invece, nella prima mi trovavo per dovere in quest’altra
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per combinazione di circostanza; si trattava pure di un malato sacerdote, del quale il medico diceva: «Bisogna dirglielo, si consuma la vita fra quei quattro assi! diteglielo!» E sicuro: si consuma, e si consumano tutti, ma che differenza! fra gli uni e altri! «Non lasciatelo più confessare!» che elogio, ne?! benché fatto indirettamente «se no si consuma tutte le forze!» e questo altro: «Ma chiudete quella cantina, chè non beva più!» che... che cosa!! nè?! vi pare un bell’elogio?
Ci consumiamo tutti, sì, egualmente: alla sera si arriva tutti a ½ notte assieme, ma le ore come si sono consumate?! La differenza della morte sta nella differenza con cui si passa la vita: Come si vive, così si muore.
Il Signore ci benedica tutti e ci conceda oggi le tre grazie.
* * *
Fatevi un’idea esatta degli Ordini che state per ricevere e dei doveri dei chierici. Si può leggere per questo il De Amicis, l’Olier: «Gli alunni del Santuario». Studiate bene il trattato degli Ordini. Raccomandatevi anche ai tre Santi Diaconi, protettori degli Ordinandi:
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S. Vincenzo, che illustrò la chiesa di Spagna; S. Lorenzo che illustrò la Chiesa di Roma e l’Italia ed è anche titolare della Cattedrale e Patrono della nostra Diocesi; e S. Stefano che illustrò colla sua fortezza la Chiesa di Gerusalemme: di lui dice il Breviario, «Stefanus autem plenus Gratiæ et Fortitudinis signa magna faciebat in populo!». Fate poi tre visitine qui sopra: questi tre Santi sono i Protettori degli Ordinandi e quindi bisogna pregarli se si vuole poi imitarli. Ma sopra tutto, studiare bene de Clericis, de Ordinibus et de Oris Canonicis, tanto nella loro parte dogmatica, che morale e ascetica.
Bisogna poi anche rileggere i pontificali prima, affinché uno sappia cosa riceve e il momento in cui lo riceve; e così la funzione sarà anche più divota, meno disturbata e più fruttuosa.

Questa è la preparazione a ricevere lo Spirito Santo!

G. D. P. H.
cum laude.
B. M. ac S. P. A.
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