Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

27. VISITA AL SANTISSIMO SACRAMENTO*

L’anima viene a poco a poco ammaestrata dal Signore. Vi son persone che non hanno mai avuta una cultura spirituale alta, ma che comprendono benissimo le cose spirituali. Lo ha attestato il Divin Maestro: «Ti ringrazio Padre, che hai nascoste queste cose ai dotti ed ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli»1. Anche tra i fanciulli, i contadini, gli studenti, i medici, vi sono talora anime che comprendono benissimo le cose spirituali, perché Gesù continua ad essere il Maestro e dove non arriva il Sacerdote, può sempre arrivare il grande ed eterno Sacerdote: Gesù.
380
State nell’umiltà, sempre nell’umiltà, è la condizione per ottenere le grazie, tutte le grazie.
Incanalatevi verso la Santissima Eucaristia e poi la via ve la traccerà il Signore. Quando l’anima è docile, quando si crede cattiva, ingrata e chiede perdono: Propitius esto1, quando un’anima dice sinceramente: Gesù, vorrei formare con Te un cuor solo, ma sono tanto cattiva! Gesù attirami a Te, ma vedi quanto sono imperfetta! Allora Gesù stesso si degna di attirare a Sé quest’anima con attrattive ineffabili. Il confessore ha poi solamente l’ufficio di dire: questo è da Dio, questo non lo è.
381
Le anime devono sempre essere guidate per non camminare dietro una luce falsa.
Noi predicando vi diciamo il metodo, la via generale, ma non possiamo né dobbiamo sostituirci al Maestro Divino. È Lui che parla al cuore e che chiama. Quando vi parla ascoltatelo con grande fede, lasciatevi da Lui attirare. Egli sceglie le anime umili. «Quando sarò elevato da terra, trarrò tutto a me»1. Seguite Gesù, ma non avventuratevi mai per metodi di orazione non controllati dal confessore. Anche San Paolo, dopo aver riconosciuto la voce divina, è docile a seguire ciò che gli viene indicato da Anania2.
382
Il Signore ha disposto che sia il Sacerdote il direttore delle anime e per mezzo del Sacerdote dice la sua parola. A lui esponete le vostre grazie, comunicate ciò che dovete, sottoponete la vostra orazione. Tale comunicazione non deve però essere continua; basta una volta o due l’anno. La confessione ogni settimana, la direzione spirituale può bastare uno o due volte nell’anno.
Una è la direzione spirituale della Suora professa, altra quella della novizia e della postulante; diversa sarà anche tra professa temporanea e professa perpetua. Nell’ultima Professione la via è già segnata, si deve aver compreso l’amore di Dio in modo che vi si cammini e si progredisca, facendo controllare se per tale via entra dell’illusione.
È Gesù che attira a Sé l’anima, che la stringe al cuore e le parla con confidenza. Chi vuol troppo dire e troppo sentire in confessione, si intralcia la strada. Non sentite che è Gesù, il quale vuol rivelare Se stesso a voi, che lo Spirito Santo vuol essere il vostro Maestro?
Considerate bene quel che vuol dire essere professa perpetua; pensate alla grazia della Professione che vi introduce nelle intimità con Dio. Tra lo Sposo e la Sposa non vi devono essere intermediari.
383
La Visita al Santissimo Sacramento può essere preghiera individuale e può essere apostolato.
L’Adorazione è il vostro ufficio ed apostolato principale, qui si radunano per voi tutte le grazie. Le grazie della Comunione sono preparate e maturate nell’Adorazione; così pure le grazie della Santa Messa. Per voi l’Adorazione è il mezzo principale per attirarvi ogni grazia e per fecondarla.
384
L’Adorazione sia fatta in Christo et in Ecclesia1.
In Christo. La Discepola è tanto più perfetta quanto più rassomiglia al suo Maestro ed a Lui si unisce. Andando a scuola, tanto più si impara quanto più la scienza del maestro viene appresa dallo scolaro. La Discepola è veramente tale quando nella sua testa e nel suo cuore lascia entrare quello che possiede il Maestro Divino. Notate, ciò che possiede Gesù è infinito, per cui ci vorrà tutta la vita a intenderlo e non basterà l’eternità.
Sull’altare Gesù Cristo adora il Padre, lo ringrazia, lo soddisfa, lo supplica. La Discepola con Lui, per Lui, in Lui, adora, ringrazia, ripara, impetra, in Lui si immedesima; diviene sua bocca, suo cuore, sua vita.
La donazione vostra non è come quella del semplice cristiano, è, e deve essere donazione da Sposa. Voi appartenete a Lui e a Lui solo! Penetrate quanto più possibile in Cristo, nei suoi pensieri, nella perfetta sua adorazione, nella lode che egli dà al Padre, fino a poter realmente dire: Vivit in me Christus2.
Il Cristo Uomo-Dio dal Tabernacolo offre al Padre tutto quello che al Padre è gradito. Più vi conformate a Lui, più sarete perfette nella vostra Adorazione. Hoc enim sentite in vobis quod et in Christo Iesu3. Abbiate gli stessi sentimenti di Gesù.
Nell’ascoltare la Santa Messa, niente supera questo immedesimarsi in Cristo Vittima e Sacerdote. Egli è l’Orante per eccellenza.
385
In Ecclesia. Vi dico un’altra vostra nobiltà, che, se ben compresa, deve riempire l’animo vostro di gioia. Vi sono delle religiose che hanno per regola la recita del Breviario, specie quelle di vita contemplativa.
La vostra Adorazione voi la fate a nome della Chiesa. L’uomo è creato per lodare Iddio. In Paradiso continueremo a fare questo e lo faremo per tutta l’eternità. Sulla terra, ignoranti come siamo, non comprendiamo nemmeno che questa sia la vera felicità; siamo tanto pesanti, inclinati al male!
Da Adamo in poi gli uomini hanno commesso tanti peccati, l’umanità si è macchiata e smarrita. Iddio allora ha voluto che la Chiesa, sua Sposa vergine e immacolata lo lodasse per bocca dei Sacerdoti e delle Vergini, di coloro che dalla Chiesa stessa sono deputati a farlo. Quando voi fate l’Adorazione siete rappresentanti della Chiesa, pregate a nome della Chiesa.
Vestitevi pure del vostro abito speciale per l’Adorazione, per meglio rappresentare la Chiesa. Sentite di essere unite al Papa, e alla Gerarchia, nel cuore della Chiesa. Comprendetene i bisogni, i desideri. Quale nobiltà, quale elezione! Non vi basterà la terra per ringraziarne degnamente il Signore.
386
«Oh, se tu conoscessi il dono di Dio!»1, diceva Gesù alla Samaritana, e lo stesso Gesù ripete a voi dal Tabernacolo: Se tu conoscessi il dono della tua vocazione! Voi rispondetegli: Chi hai scelto per elevare a tale dignità? Perché sei venuto a prendere un essere così miserabile come sono io? De stercore erigens pauperem2. De stercore sboccia il giglio che Gesù sceglie per Sé, per glorificare la sua bontà. Egli, in vista del profumo e del candore di questo giglio che sarà tutto suo, non sente più il tanfo del letamaio di questo mondo e delle nostre miserie.
Riconoscete la vostra dignità, il vostro ufficio tanto sublime! Guai a voi se non lo esercitate bene! Dovreste fare tanto purgatorio! Ma voi il purgatorio volete evitarlo e trovate anzi nell’Adorazione un mezzo per andare subito in Paradiso dopo la morte.
387
Metodo. Vi sono vari metodi per la Visita al Santissimo Sacramento.
Vi è quello dei quattro fini: adorare, ringraziare, propiziare, impetrare.
Vi è quello dei cinque fini: adorazione, lode, supplica, soddisfazione, offerta. In questo metodo, l’anima conchiude offrendo tutta se stessa e mettendosi a disposizione della volontà di Dio per tutta la vita.
Metodo dei sei fini: adorazione, ringraziamento, propiziazione, riparazione, offerta, supplica per sé e per tutti gli uomini. Vi sono ancora altri metodi che dividono l’Adorazione in sette, otto, fino a undici parti.
388
Per voi il metodo ordinario è il
Metodo Via, Verità e Vita.
Nella prima parte: leggere la Sacra Scrittura, considerare la verità, rileggere ciò che si è ascoltato e meditato negli Esercizi, far penetrare la verità nell’anima.
Fare esercizi di fede e supplicare il Signore a farci dono di questa virtù, la quale ci prepara la visione beatifica. Chiedere che la fede si diffonda nel mondo. Ut omnes errantes ad unitatem Ecclesiae revocare1.
Chiedere fede per le Sorelle, per le giovani in formazione, per le aspiranti, le novizie, affinché crescano in essa e si faccia dalla religiosa una vera vita spirituale e non un meccanismo e un accumularsi di pratiche esteriori.
389
Nella seconda parte, Gesù ci si presenta come nostro modello. Modello di ogni santità. Egli era santo nella mente, nel cuore, nell’operare; fece esercizio di santità nell’infanzia, nella vita privata, pubblica, familiare, sociale.
Gesù è il religioso che piace al Padre in tutto1. Camminiamo sulle sue orme.
Qui si fa l’esame di coscienza, si confronta la nostra vita con quella del Maestro Divino, si chiede perdono, ci si umilia, si fanno buoni propositi.
390
Nella terza parte si onora Gesù vita. Si fa la comunione spirituale, si chiedono le grazie, le virtù teologali, le cardinali, i doni dello Spirito Santo, la grazia di comprendere ed osservare sempre meglio i voti e la vita religiosa.
Per la Visita di due ore ogni parte si conchiude con la recita del Santo Rosario.
Immedesimazione in Gesù Cristo. È una via immensa, e potrete avanzare in essa fin che vorrete.
391
Vi sono cose che non si dicono nelle prediche, né si potrebbero dire, come certi sentimenti non escono mai dalla nostra anima e si dicono solamente a Gesù. Quando Gesù ha introdotto la sua Sposa nella cella privata del suo amore e delle sue intimità, sono misteriose e riservate le cose che Egli dice, così come quelle descritte nel Cantico dei Cantici1.
Seguite anche la dottrina di San Paolo, il primo mistico.
392

* Cf la nota della meditazione n. 18, pag. 93.

1 Mt 11,25.

1 Lc 18,13.

1 Gv 12,32.

2 Cf At 9,17-19.

1 Ef 5,32.

2 Gal 2,20.

3 Fil 2,5.

1 Gv 4,10.

2 Sal 112,7.

1 Invocazione tolta dalle Litanie dei Santi.

1 Cf Mt 3,17.

1 Cf Ct 2,4.