Trascrizione del file: 1956-01-05_ssp_accademia.mp3 Durata 7'50''
Roma, 5-1-1956
Discorso del Primo Maestro all'Accademia per l'ordinazione sacerdotale
Ringrazio tutti quelli che hanno eseguito e continueranno ad eseguire così bene la parte del coro e la parte del canto. Tutto questo è tutto insieme un grande Magnificat al Signore, per tutti i benefici che abbiamo ricevuto nell'anno consacrato al Divin Maestro e insieme per tutto quello che noi prevediamo che opereranno ad onore del Maestro Divino, i novelli sacerdoti. Sì, ecco. Avete suonato bene, cantato bene con tanto brio: adesso io faccio un po' la parte del nonno [applausi] e anche un po' la parte del nonno brontolone [applausi].
Oggi grande letizia e si allietano i cieli, poiché d’ora avanti altri undici sacerdoti ogni mattina eleveranno alla Santissima Trinità l'inno di gloria, e si allieta la terra perché nello stesso tempo essi spanderanno la luce, la pace: “et in terra pax hominibus bonae voluntatis”. Letizia per tutti i genitori di questi cari sacerdoti, per tutti i loro parroci, i loro benefattori; letizia per i Maestri, Sacerdoti, i quali li hanno condotti fino a questo giorno così grande e così bello e nello stesso tempo così promettente. Noi siamo legati tanto ai cooperatori, perché con il loro aiuto questa Chiesa si è elevata, e in questa Chiesa si compiono funzioni così belle, elevate e si prega per loro continuamente. Domani l'Epifania. L'Epifania ci porta a ricordare tutte le genti, tutte le nazioni. E tutte invitiamo a venire al presepio, a Gesù Maestro, a venire all'Eucarestia, dove il Maestro divino continua ad insegnare: “ego sum lux mundi - vos estis lux mundi”. E ricordo in questo momento tutte le nostre Case, in cui tanto si affaticano i fratelli, le sorelle, per portare la luce alle genti tra cui vivono, a cui sono arrivati. Poi, è utile che si sia fatto questa accademia presenti le Famiglie Paoline, per sentire maggiormente l'unione di spirito. Intanto, le Famiglie Paoline hanno qui da ascoltare una cosa di grande importanza: e cioè la fedeltà sempre più viva e filiale al Papa, quanto all'apostolato, a tutto l'indirizzo che viene dal Papa, sia dottrinale, sia sociale, sia artistico. E oggi i canti così ben scelti dicono che si sa seguire quello che è il desiderio del Papa, sempre secondo la mente del santo Pontefice Pio X e secondo l'enciclica ultima “La musica sacra” di Pio XII gloriosamente regnante. ... [frase incomprensibile] la parola d'ordine di san Pio X, sì [... interruzione del nastro magnetico] è tutta l'umanità che deve elevare la sua voce a Dio [... altra interruzione] e corrisponde questo coro al coro celeste, lassù dove gli angeli e tutti i santi glorificano Iddio. Ora poi vi è da ricordare un'altra cosa, ed è questa: entrare sempre più nell'intimità del Maestro Divino. L'anno che è dedicato al Maestro Divino si chiude domani, ma non per dimenticare. Ci si è messi sulla buona via: si tratta allora di camminare per questa strada su cui ci siamo messi. Sempre più intimità con Gesù Maestro, presente nella SSantissima Eucarestia. E questa sera invochiamo sopra di tutte le Famiglie paoline, sopra tutti i presenti, la benedizione larghissima del Maestro Divino, larghissima. E perciò, in conclusione, dopo la presente accademia, prego tutti a portarsi nella Chiesa superiore, nel Santuario, dove canteremo un solenne Te Deum e avremo la benedizione di Gesù sacramentato. Sia lodato Gesù Cristo.